Spesso in nero, pagate poco (soprattutto in Ticino) e ad alto rischio infortunio. La vita dura delle collaboratrici domestiche.
ZURIGO - Pulizie in casa, lavoretti in giardino, aiuto nella cura dei bambini.
Le collaboratrici e i collaboratori domestici sono da sempre le figure professionali più vulnerabili sul mercato del lavoro e, di riflesso, - sono anche quelli più a rischio sfruttamento.
Non sempre chi fa questi lavori, infatti, viene correttamente registrato e riceve tutti i contributi dovuti. Una realtà che è tale anche nella ricca Svizzera.
A confermarlo un rapporto della piattaforma per la gestione e segnalazione del personale domestico Quitt - costola del Politecnico di Zurigo - che riporta come, nella Confederazione, solo un collaboratore o una collaboratrice domestica è in regola.
Ogni anno il sito analizza i contratti che vengono registrati attraverso il suo servizio, nel 2023 questi sono stati ben 10'000.
Si tratta di una risorsa preziosa per il mercato di questo tipo di professionisti in Svizzera, che spesso e volentieri non viene considerato dalle statistiche ufficiali.
Stipendi, Ticino fra gli ultimi - In Svizzera, conferma il rapporto, il salario mediano del personale domestico è di circa 31,24 franchi all'ora.
Quali sono i cantoni con gli stipendi più bassi? Quelli di frontiera, più soggetti a dumping salariale e alla concorrenza del "nero", c'è il Ticino in penultima posizione (26,80 fr.) e Ginevra in ultima posizione (26,70 fr.) mentre terzultimo è il Giura (28.40).
Tra i più "generosi" risultano invece Appenzello Interno (33.60) Zugo (32.60) e Zurigo (32.50).
L'aumento salariale, conferma Quitt, è in tutta la Svizzera inferiore all'inflazione, quindi con una perdita di potere d'acquisto.
120 nazionalità diverse, ma soprattutto sono svizzere - Per quanto riguarda la demografia della professione, il 97% del personale domestico è di sesso femminile. La provenienza è vastissima, si calcolano più di 120 nazionalità diverse.
Fra le nazionalità più rappresentate però primeggia proprio la svizzera (31%), seguita da Portogallo (19%), Italia (6%), Spagna (6%) e Brasile (4%). Hanno soprattutto permessi di soggiorno B e C (circa due terzi del totale). Centinaia però sono sans papier.
Ad alto rischio infortuni - La zona grigia che il portale sta tentando di colmare è quella che riguarda gli infortuni sul lavoro. Le collaboratrici domestiche sono a «alto rischio infortuni» e - se non sono in regola - difficilmente saranno anche assicurate.
I dati del 2023 sono ancora parziali e parlano di 21 infortuni, i dati del 2022 sono più completi e descrivono ben 826 infortuni, 69 di questi sono considerati “gravi” (ovvero con un periodo di invalidità superiore ai 3 mesi, permanente o letale). Il tasso di infortunio è altissimo: 2,5%, quasi tre volte tanto rispetto a quello di un lavoro d'ufficio.