Un'iniziativa popolare chiede nuove centrali in Svizzera. Del comitato fa parte anche il consigliere agli Stati Peter Hegglin
ZURIGO - La Svizzera dovrà presto fare fronte alla carenza di elettricità: per questo motivo è necessario consentire nuovamente la costruzione di nuove centrali nucleari. Questo è ciò che chiede l'iniziativa popolare federale "Energia elettrica in ogni tempo per tutti (Stop al blackout)", che venerdì ha raccolto 129.000 firme. La stessa chiede che sia sancita dalla Costituzione la possibilità di consentire tutte le forme di produzione di elettricità rispettose del clima e dell'ambiente.
Anche il consigliere agli Stati di Zugo Peter Hegglin era presente durante la consegna delle firme alla Cancelleria federale. L'influente politico centrista è l’unico nel suo partito a sostenere fermamente la causa: «Un approvvigionamento energetico sicuro è fondamentale per un'economia prospera», spiega.
Secondo Hegglin, l’obiettivo zero emissioni e la decarbonizzazione richiederebbero sempre più elettricità e l’espansione delle energie rinnovabili nelle località alpine è in fase di stallo. «Le importazioni di elettricità dalle centrali nucleari in Francia o dalle centrali a carbone in Germania non mi convincono», sottolinea Hegglin che vuole condurre una «discussione aperta sulla produzione ottimale di energia».
Alla domanda se non intenda sabotare l’eredità politica della “sua” ex consigliera federale Doris Leuthard, in riferimento all’incidente alla centrale nucleare di Fukushima, ha precisato: «Viste le condizioni di allora è facile capire che si volesse uscire dal nucleare». Nel frattempo però «sono state acquisite molte nuove conoscenze. Queste potrebbero benissimo portare ad altrettanto nuove decisioni».
Il Centro e il vertice tacciono - L'impegno nel nucleare di Hegglin non provoca certo l'entusiasmo tra la leadership del partito. In ogni caso né il presidente Gerhard Pfister, né il capogruppo parlamentare Philipp Matthias Bregy, e nemmeno il portavoce del Partito, hanno voluto esprimersi al riguardo. In passato, tuttavia, lo stesso Pfister si è battuto con veemenza contro il rilancio del nucleare.
Lo stesso Hegglin afferma che è «difficile stimare» quanti nel Centro condividano il suo punto di vista. «Ma presumo che diversi colleghi la pensino in modo simile», conclude.