Le mutate condizioni portano alla sperimentazione di nuove colture.
BERNA - Estati più calde e secche e precipitazioni più intense. Il cambiamento climatico mette a dura prova il suolo svizzero, “falcidiato” da condizioni meteorologiche sempre più estreme.
Lo riporta il Tages-Anzeiger, mettendo in luce come, da una parte, le piogge violente portino all’eliminazione dei nutrienti contenuti nella terra, mentre dall’altra le temperature elevate causino una decomposizione dell’humus e a una diminuzione della fertilità del suolo.
«Servono nuove strategie» - È necessario, quindi, adottare delle contromisure. C’è chi usa per il proprio orto fertilizzanti naturali in grado di migliorare la capacità del suolo d’immagazzinare acqua e nutrienti. Oppure, come l’agronoma Evelina Dudda, c’è chi si dota di vecchie lenzuola in grado di assorbire i forti raggi UV durante i periodi caldi.
Le nuove colture - Ma, le mutate condizioni climatiche portano anche alla sperimentazione di alcune colture fino a poco tempo fa sconosciute in Svizzera. Per esempio la soia o il chayote: quest’ultimo ortaggio verde, conosciuto anche con il nome di zucchina spinosa, «è molto consigliato perché produce una grande quantità di frutti e può essere utilizzata in vari modi in cucina», spiega Dudda. «Ha un sapore simile al cavolo rapa e alle patate - continua - e può essere conservata fino a sei mesi».
L’agronoma coltiva anche lo spinacio del Malabar, «una pianta rampicante decorativa a crescita rapida che ama il caldo. Si può ancora raccogliere in piena estate». Fra le nuove colture c’è anche lo Yacon, tubero originario delle Ande, «facile da conservare e semplice da coltivare».