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SVIZZERAIl Consiglio degli Stati stanzia 30 milioni per la cartella elettronica del paziente

27.02.24 - 10:56
In futuro tutti gli operatori sanitari dovranno usarla in ospedali, studi medici e farmacie.
Depositphotos
Fonte Ats
Il Consiglio degli Stati stanzia 30 milioni per la cartella elettronica del paziente
In futuro tutti gli operatori sanitari dovranno usarla in ospedali, studi medici e farmacie.

BERNA - Imitando quanto fatto dal Nazionale lo scorso mese di dicembre, il Consiglio degli Stati ha approvato - per 37 voti a 2 - un pacchetto di 30 milioni di franchi richiesto dal governo per Il progetto della cartella informatizzata del paziente (CIP).

Secondo il progetto del Consiglio federale, in futuro tutti gli operatori sanitari dovranno utilizzare la CIP, sia negli ospedali che negli studi medici o nelle farmacie. Ma la revisione completa della legge andrà per le lunghe. Perciò, al fine di incoraggiare la diffusione di questo strumento, è stato pensato il sostegno transitorio trattato oggi in aula, che dovrebbe entrare in vigore alla fine del 2024.

I "senatori" si sono soffermati in particolare su alcune modifiche apportate al disegno da parte della Camera del popolo, bocciandole e attenendosi alla versione dell'esecutivo. L'obiettivo è che la CIP possa presto essere ulteriormente sviluppata e rapidamente diffusa, mentre la discussione sul contenuto della sua futura configurazione dovrà essere affrontata nell'ambito dell'ampia revisione della legge in materia annunciata per la prossima estate.

Nello specifico, è stato ad esempio respinto l'obbligo per i Cantoni di sostenere in egual misura tutte le comunità di riferimento. «Bisogna incoraggiare la concorrenza e rispettare la libertà dei cittadini», ha dichiarato invano Johanna Gapany (PLR/FR). «Così facendo si puniscono i Cantoni che si sono impegnati», ha però ribattuto Baptiste Hurni (PS/NE), aggiungendo che in questo modo si rischierebbe un loro passo indietro e un conseguente fallimento della CIP. Il plenum ha nettamente seguito quest'ultimo punto di vista, appoggiato pure dalla consigliera federale Elisabeth Baume-Schneider, stroncando la proposta del Nazionale per 35 voti a 5.

Bocciata anche, tacitamente, l'estensione, giudicata troppo complicata, degli aiuti finanziari per destinarli al miglioramento della cartella elettronica. Stesso destino (27-13) per la questione dell'obbligo di affiliazione per tutti i fornitori di prestazioni a una comunità di riferimento o a una comunità certificata.

Pur essendo cruciale per il funzionamento della CIP, tale imposizione andrà trattata nell'ambito della revisione legislativa globale, è stato l'argomento dei contrari. Una minoranza intendeva invece accelerare i tempi.

Il dossier ritorna ora al Consiglio nazionale per l'eliminazione delle divergenze.

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