Un grido d'allarme simultaneo è stato lanciato attraverso una singolare forma di protesta
LOSANNA - Un SOS scritto con i trattori radunati nei campi: così gli agricoltori hanno lanciato questa sera simultaneamente, soprattutto nella Svizzera romanda, l'ennesimo grido d'allarme.
Questa sera al centro delle proteste c'era il prezzo del latte, in vista della seduta dell'Interprofessione Latte (IP Latte), prevista domani, in cui si tratterà di fissare il prezzo indicativo di tale alimento.
"Gli agricoltori chiedono di avere prezzi remunerativi a lungo termine affinché il nostro commercio sia redditizio. Vogliamo essere pagati per quello che produciamo, con prezzi che tengano conto dei nostri oneri. C'è un un problema se il prezzo del latte è inferiore a quello dell'acqua in bottiglia», afferma Arnaud Rochat, agricoltore di Bavois (VD) e promotore del movimento "Révolte agricole Suisse" (Rivolta agricola Svizzera) attraverso un gruppo Facebook.
«Ma lo scopo è anche che la gente ci veda e ci capisca meglio», ha aggiunto. Nei pressi di Echallens, sulla strada che porta a Goumoëns-la-Ville (VD), sono arrivati poco a poco circa 200 trattori in direzione di un campo per formare le tre lettere simboliche della richiesta di aiuto. Questa "rivolta agricola" è anche un modo per «dare speranza e garantire un avvenire sereno alla nuova giovane generazione di agricoltori che è motivata», ha sottolineato Rochat.
Dopo le proteste in Francia, Germania e altri Paesi europei, alla fine di gennaio la rivolta dei contadini si è estesa anche alla Svizzera. Da allora si sono svolte diverse manifestazioni collettive, solidali e pacifiche in tutto il Paese. Nel complesso, gli agricoltori elvetici rivendicano il loro diritto a una retribuzione più equa.