Il 15% dei lavoratori svizzeri lamenta di soffrire di depressione.
BERNA - Gli psicologi lo continuano a ripetere: il lavoro incide sul benessere mentale delle persone. E in Svizzera, lo scorso anno, una persona su sei ha dovuto assentarsi dal lavoro proprio a causa di problemi psichici. È quanto è emerso dall'ultimo AXA Mind Health Study secondo cui ora le aziende sono chiamate a potenziare le proposte di sostegno.
Nonostante ciò, nonostante i numeri permangano elevati, nel 2023 nel nostro Paese sono calate le persone con depressione, stati di ansia o stress. Inoltre, le svizzere e gli svizzeri valutano la propria salute psichica in maniera più positiva rispetto a quella degli intervistati degli altri 16 Paesi coinvolti nell'inchiesta.
Dallo studio emerge anche che un soggetto su quattro riferisce problemi di salute psichica. Secondo il sondaggio, ad esempio - che ha coinvolto 1000 residenti in Svizzera di età compresa tra i 18 e i 74 anni -, il 15% soffre di depressione.
Il posto di lavoro rende malati - Colpisce il fatto che in nessun altro luogo come in Svizzera il posto di lavoro incida sul benessere psichico delle persone esattamente come la vita privata. Un’elevata percentuale di intervistati riconduce i propri disturbi del sonno (47%), stress e stati d’ansia (33%), senso di inutilità (33%), inappetenza o disturbi alimentari (24%) e difficoltà di concentrazione (39%) al clima che trova sul posto di lavoro. Di conseguenza quasi un terzo dichiara scarsa motivazione nella professione e un 22% sta addirittura pensando di cambiare attività. Se non si riscontrano differenze degne di nota fra persone di sesso diverso, sono soprattutto i più giovani, dai 18 ai 24 anni, a lamentare un disagio mentale determinato dalle condizioni sul posto di lavoro.
Costi per l’economia di 19,6 miliardi di dollari - Il 17 per cento degli intervistati in Svizzera dichiara di essere stato assente dal lavoro, nel corso dell’ultimo anno, a causa di problemi di salute psichica. Un terzo dei lavoratori sostiene di essere stato interessato almeno una volta da un episodio di burnout; insomma, questa sindrome ha colpito poco meno di un soggetto su dieci. Una situazione non priva di conseguenze economiche: secondo il Centre for Economics and Business Research, su incarico di Axa, ha calcolato che i costi dovuti allo stress da lavoro sono pari a 19,6 miliardi di dollari (poco più di 17 miliardi di franchi).
Mancanza di sostegno - Quando si sta male e si soffre a causa del lavoro, poi, non si riceve nemmeno un supporto da parte delle aziende. Il 42% degli interpellati ha infatti dichiarato di non ricevere alcun supporto a livello di salute mentale. Fra coloro che erano già stati interessati da disturbi psichici, come la sindrome da burnout, solo la metà si è detta soddisfatta del sostegno ottenuto dall’azienda. Altrettanto scarsa appare spesso la fiducia nei superiori: nemmeno un terzo degli intervistati si rivolgerebbe ai propri dirigenti in caso di problemi psichici. Offerte e iniziative in tal senso avrebbero certamente successo: per il 45 per cento delle persone interpellate tali misure produrrebbero effetti positivi sulla permanenza in azienda.
A volte è complesso - Tuttavia, l’organizzazione delle opportune iniziative di sostegno nel campo della salute mentale è complessa e le esigenze degli intervistati sono tanto varie quanto i sintomi stessi della malattia: oltre a training e coaching, nonché a una maggiore attenzione sulla salute psichica, auspicano soprattutto un accesso semplificato alle forme di consulenza specialistica e una più completa erogazione di servizi medici nel campo della salute mentale.
Informazioni sul Mind Health Study - In collaborazione con l’istituto di ricerca Ipsos, lo scorso autunno AXA ha chiesto a 16 000 persone fra i 18 e i 74 anni di 16 diversi Paesi, fra cui 1000 residenti in Svizzera, di compilare un questionario online finalizzato a un’indagine sul benessere mentale.