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Il Pi-Po-Pa riecheggia da cent'anni

SVIZZERAIl Pi-Po-Pa riecheggia da cent'anni

06.03.24 - 10:13
Esattamente un secolo fa, l’inconfondibile segnale acustico si faceva sentire per la prima volta sugli Autopostali.
Autopostale
Fonte Autopostale
Il Pi-Po-Pa riecheggia da cent'anni
Esattamente un secolo fa, l’inconfondibile segnale acustico si faceva sentire per la prima volta sugli Autopostali.

BERNA - Il corno a tre suoni - il mitico Pi-Po-Pa - fa parte del patrimonio sonoro svizzero e rappresenta (insieme al colore giallo) il principale elemento distintivo di AutoPostale.

Da 100 anni la melodia a tre suoni proviene da tre corni metallici montati sul lato inferiore del mezzo pubblico e azionati da un compressore elettrico. «L’installazione dei primi corni - viene precisata in una nota - è legata all’avvio della "posta alpina" motorizzata, nel 1919, quando sulle strette strade dei passi, oltre agli autobus postali circolavano sempre più auto private».

Incidenti e strade di montagna - I frequenti incidenti, infatti, spinsero la Posta a prescrivere al personale conducente l’uso di un clacson come segnale di avvertimento per gli altri utenti della strada nei punti con visibilità ridotta. I primi clacson ad azionamento manuale avevano però una portata del suono insufficiente. Un gruppo di esperti della Posta commissionò quindi un modello dotato di compressore elettrico. Fu così che nacque il prototipo del corno a tre suoni di Autopostale, in uso dal 1924. «Non è un caso - precisano da Autopostale - se a molte persone vengono in mente le tratte in montagna pensando al corno postale: il suo utilizzo è infatti limitato alle "strade postali di montagna", che sono contrassegnate da un corno giallo su sfondo blu. Il personale conducente dell’Autopostale ogni tanto fa però un’eccezione e attiva il corno da 120 decibel in occasione di eventi speciali».

AutopostaleIl corno postale è usato nei cartelli che indicano le strade di montagna.

Una costruzione robusta - L’utilizzo del corno a tre suoni è disciplinato dalla legge e soltanto 700 dei 2300 bus ne sono dotati. «Ogni anno - precisa Autopostale - vengono ordinati non più di 30 nuovi corni. Infatti, la loro superficie nichelata che li protegge da umidità, sale e sbalzi di temperatura assicura a questi speciali clacson fabbricati a mano in ottone e alluminio, un lungo ciclo di vita». Ogni due anni i corni vengono sottoposti a revisione e accordati, in modo da conservare l’originale melodia a tre suoni «do diesis-mi-la» tratta dall’ouverture del «Guglielmo Tell» di Gioachino Rossini. Autopostale li smonta, infine, da tutti i veicoli dismessi: il corno a tre suoni è infatti un marchio registrato. In occasione dei «100 anni del Pi-Po-Pa», AutoPostale lancerà, tra le altre cose, un concorso pubblico.

AutopostaleIl corno postale sotto all'automezzo.

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COMMENTI
 

ZORBAS 9 mesi fa su tio
Ma non era… pii-paa-poot?

mali 9 mesi fa su tio
Risposta a ZORBAS
infatti gli svizzero tedeschi hanno sempre detto: pii-paa-poo, postautoo!

francox 9 mesi fa su tio
Quando tutto era più bello, potevano anche suonarlo.
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