Affluenza scesa del 9% rispetto allo stesso mese dello scorso anno. In Ticino +68%, ma l'inverno precedente era stato assai povero di neve
BERNA - Febbraio si è dimostrato difficile per gli impianti di risalita svizzeri, complice la meteo: l'affluenza è scesa del 9% rispetto allo stesso mese dell'anno scorso. La stagione rimane comunque favorevole, con un +7% dall'inizio dell'inverno.
Le destinazioni hanno dovuto affrontare condizioni meteorologiche inaspettate che hanno influito sull'operatività aziendale, si legge in un comunicato odierno dell'associazione di categoria Funivie Svizzere. Le temperature insolitamente elevate hanno fatto sì che molte strutture, soprattutto a bassa quota, non potessero essere utilizzate. I comprensori sciistici ad alta quota sono invece riusciti a registrare un febbraio stabile.
«Funivie Svizzere prende atto che i suoi membri reagiscono in modo flessibile ai rapidi cambiamenti delle condizioni», afferma il direttore dell'organismo, Berno Stoffel, citato nella nota. «Questo dà fiducia. L'associazione sta attualmente lavorando al suo programma di sostenibilità per contribuire alla promozione di un turismo degli sport invernali sostenibile».
Dall'inizio dell'inverno le Alpi friburghesi segnano -31% di ingressi in rapporto alla stagione 2022/2023. In flessione risulta anche l'Arco giurassiano (-8%), mentre la gran parte delle altre zone presenta progressioni che vanno dal +3% dell'Oberland bernese al +15% delle Alpi vodesi, passando dal +10% dei Grigioni. La crescita maggiore (+68%) è stata registrata in Ticino, ma va rilevato che l'inverno precedente era stato assai povero di neve.
Se il confronto viene effettuato sulla media degli ultimi cinque anni il Ticino segna -2%, i Grigioni +11%, il Vallese +12% e l'Oberland bernese -13%. Le difficoltà dei comprensori più bassi sono testimoniate ancora una volta dai dati delle Alpi friburghesi (-36%) e dall'Arco giurassiano (-78%). A livello nazionale si registra un +5%.