Trasformati in criptovalute, vengono inviati a delle società anonime straniere.
SAN GALLO - Non è certo la prima storia di truffa ai danni di persone anziane che viene raccontata. Ma, questa volta, di diverso c'è che è stato rivelato dove sono andati a finire i 15'500 franchi sottratti a una donna domiciliata nel cantone di San Gallo. I soldi sono stati inghiottiti da un sistema crittografico, ovvero che converte la moneta corrente in criptovalute, facendo così perdere traccia dei contanti e dei malfattori.
La vicenda è sempre più o meno la stessa. Un contatto telefonico in cui il truffatore si presenta come un ufficiale della Polizia cantonale. E poi la richiesta: in questo caso motivata dal fatto che «nella regione erano stati appena arrestati due giovani, probabilmente dei ladri», ha raccontato la pensionata alla Sonntagszeitung. Su uno di loro erano state trovate le sue coordinate bancarie.
«Mi ha detto che il mio denaro in banca non era più sicuro e che dovevano assicurarlo contro possibili violazioni». A quel punto l'uomo, dall'altra parte del ricevitore, le ha detto che una donna sarebbe andata con lei a ritirare il denaro dalla banca. Detto fatto: una giovane ha suonato al campanello, dicendo di essere una tirocinante del Ministero pubblico. Lei le credette: «Ero terribilmente spaventata».
L'anziana è quindi stata accompagnata prima alla Banca cantonale dove ha prelevato 8'500 franchi. Poi alla Raiffeisen dove aveva un secondo conto risparmio, da cui ne ha presi altri 7mila. A quel punto la falsa apprendista si è fatta consegnare il denaro, per metterlo "al sicuro".
Una volta sparita la donna, anche l'uomo al telefono ha riagganciato: «A quel punto ho capito di essere stata presa in giro». I suoi risparmi «sono spariti da quel giorno», un lunedì dell'aprile del 2022.
Quei soldi, invece, sono finiti in un distributore di criptovalute a San Gallo, a confermarlo lo scontrino della transazione avvenuta trovato in tasca alla donna. Malgrado il fermo, e la ricevuta, le tracce dei soldi sottratti si sono perse nella rete.
Complessivamente, l'associazione a delinquere con sede in Turchia ha rubato agli anziani situati della regione circa 80mila franchi. Tutti soldi finiti dentro a uno sportello automatico per la conversione in Bitcoin, appartenente alla società zughese Värdex, e situato in un bar del centro di San Gallo.
Stando all SonntagsZeitung, il distributore in questione si trova ancora lì. I proprietari del locale si dicono estranei alla vicenda e parlano di «atto deplorevole».
Intanto, la donna truffata, e con lei altri cinque pensionati, ha intentato una causa civile contro la truffatrice ventenne, falsa apprendista del ministero pubblico della Valle del Reno sangallese.
Martedì 12 marzo dovrà rispondere al tribunale distrettuale di Mels. Diversi i capi d'accusa a suo carico, tra cui frode, favoreggiamento, abuso di autorità, riciclaggio di denaro e ripetuta disobbedienza a ordini ufficiali. Per ogni colpo messo a segno riceveva infatti tra i 1'500 e i 2'000 franchi, usati - secondo l'accusa - per mantenersi e acquistare della droga.
Il ministero pubblico chiede una pena detentiva con la condizionale di 20 mesi, con un periodo di prova di tre anni e una multa di 2'500 franchi svizzeri. La giovane malvivente è cresciuta in Svizzera ma ha un passaporto slovacco; l'espulsione sembra essere esclusa. Stando agli atti deposti in tribunale, inoltre, la stessa avrebbe confermato la sua colpevolezza.
In ogni caso, però, la speranza degli anziani di rivedere i propri risparmi è pressoché nulla.