Intercettati 369 chili di droghe. Tra i medicinali importati illegalmente in crescita gli induttori dell'erezione.
BERNA - Nel 2023, presso le dogane svizzere, sono stati sequestrati nel complesso meno farmaci illegali e meno stupefacenti rispetto all'anno precedente. Al contempo però è stato segnalato un lieve aumento nel contrabbando di prodotti dopanti.
Numeri - Stando al rapporto annuale pubblicato dall'Ufficio federale della dogana e della sicurezza dei confini (UDSC), lo scorso anno nelle mani degli agenti sono finiti 243 chili di marijuana, pressoché la metà che nel 2022 (476 kg), 7 chilogrammi di eroina (2022: 11 kg) e 9 chili di anfetamine (contro i 17 kg dello scorso anno). Mentre la quantità di cocaina è rimasta uguale a quella degli anni precedenti, se non si considera un grande sequestro avvenuto nel 2022, dichiara l'UDSC (2023: 110 kg / 2022: 568 kg / 2021: 90 kg).
Si è per contro registrato un forte aumento del contrabbando di cannabinoidi sintetici. Per quanto riguarda le droghe sintetiche in generale, le guardie di confine nel 2023 ne hanno sequestrate 84 chilogrammi (rispetto ai 15 kg del 2022).
Medicinali - Su incarico di Swissmedic, l'autorità svizzera di omologazione e controllo dei medicamenti, l'UDSC si occupa inoltre di mettere al sicuro le importazioni illegali di farmaci. Anche, in questo caso, il numero di medicamenti intercettati al confine è stato leggermente inferiore rispetto all'anno scorso (6'659 invii in tutto nel 2023, ovvero 134 in meno rispetto al 2022). Il 43% di invii di farmaci illegali proveniva dall'India, e non più, come accadeva in precedenza, dall'Europa orientale, precisa l'UDSC. La maggior parte dei farmaci ritirati appartenevano alla categoria degli induttori dell'erezione (71%), seguiti da sonniferi e tranquillanti (7%) e ormoni, compresa la melatonina (5%). Per quanto riguarda i prodotti dopanti invece, le autorità hanno scoperto nel 2023 un aumento degli invii (1'422 contro i 1'013 del 2022).