A sostenerlo è il Consiglio federale anche se attualmente non ci sono carenze.
BERNA - «Occorre firmare l'accordo di solidarietà nel settore del gas tra Germania e Italia». È quanto ritiene il Consiglio federale, che ha autorizzato il capo del Dipartimento federale dell'economia, della formazione e della ricerca (DEFR) a sottoscrivere il relativo allegato. Con l'intesa i tre Paesi si impegnano ad aiutarsi reciprocamente in caso di emergenza. Per la ratifica serve il via libera del Parlamento.
Anche se attualmente non ci sono carenze di gas, l'Esecutivo preferisce essere previdente e fare in modo che in caso di penuria l'approvvigionamento venga assicurato in Svizzera alle economie domestiche, agli ospedali o i servizi di emergenza, ossia quelli che vengono definiti "clienti protetti".
La firma dell'allegato all'accordo consente alla Svizzera di chiedere la solidarietà di Germania e Italia, una volta che sono state adottate tutte le misure nazionali possibili, e viceversa. I tre Stati garantiscono inoltre di non limitare le capacità di trasporto esistenti nelle loro reti. Per la Svizzera l'attuazione compete all'Ufficio federale per l'approvvigionamento economico del Paese (UFAE).
Nel caso di forniture solidali, precisa il Governo in una nota, «la Confederazione avrebbe degli obblighi di pagamento che includono i costi e il trasporto del gas, nonché eventuali risarcimenti per danni legati alle misure sovrane. Per poter effettuare i pagamenti in caso di necessità, la Confederazione deve disporre dei corrispondenti crediti d'impegno, in primo luogo quale garanzia statale per il pagamento di misure volontarie da parte degli operatori di mercato svizzeri e, in secondo luogo, per poter indennizzare le misure sovrane attuate all'estero a favore della Svizzera. Gli eventuali pagamenti effettuati dalla Confederazione verrebbero successivamente fatturati ai destinatari delle forniture di gas».
In caso di controversie tra le Parti contraenti che non possano essere composte dalle autorità competenti si farebbe capo a un tribunale arbitrale da istituire ad hoc. Quest'ultimo deciderebbe in via esclusiva e definitiva in merito a tutti i casi che rientrassero nel campo di applicazione dell'accordo. Conformemente alla clausola arbitrale, le tre parti o nominerebbero un arbitro ciascuna. I tre designerebbero un quarto arbitro come presidente. In caso di stallo, quest'ultimo deciderebbe in via definitiva.
Il Consiglio federale ha incaricato i Dipartimenti dell'economia (DEFR) e dell'energia (DATEC), di presentargli, entro il prossimo mese di maggio, un progetto da mettere in consultazione con una proposta di ratifica al Parlamento e l'indicazione dei necessari crediti d'impegno.