La campagna di sensibilizzazione dell'Ufficio federale della sanità pubblica sui rischi di infezione: «È importante vaccinarsi».
BERNA - La neve si scioglie, i primi germogli sbocciano e, con la primavera, si svegliano, non solo i fiori, ma anche le zecche. La fine della stagione invernale corrisponde, come di consueto, a un aumento significativo dei casi di infezione. «Sappiamo che le zecche si stanno svegliando. Iniziamo a ricevere tante segnalazioni di persone che hanno le trovato sui propri animali domestici», ha spiegato a 24heures Christophe Berger, presidente della Società dei farmacisti vodese (SVPH).
Un primo allarme che non è passato inosservato. L’associazione vodese, assieme all’Ufficio federale della sanità pubblica (UFSP), ha già lanciato una campagna di sensibilizzazione. Ma come prevenire le complicazioni e ridurre i rischi di infezione? Con il vaccino. L’UFSP incoraggia fortemente la popolazione a vaccinarsi contro la meningoencefalite da zecche (FSME). «Il vaccino è l'unico metodo per ridurre al minimo i rischi in caso di puntura», ha specificato Berger.
I cambiamenti climatici e il riscaldamento globale hanno permesso alle zecche di "espandersi" ormai in tutto il territorio svizzero. «In Svizzera le malattie trasmesse dalle zecche sono molto frequenti stagionalmente», spiega L’UFSP. «A seconda delle condizioni meteorologiche, la stagione nella quale le zecche sono particolarmente attive inizia nel mese di marzo e termina in novembre. Per quanto concerne il FSME, l’UFSP raccomanda la vaccinazione a tutti coloro che vivono o soggiornano nelle regioni a rischio».
La prevenzione permette infatti di evitare gravi complicazioni. Secondo Berger, tra il 5 e il 15% delle persone infettate dalle zecche portatrici del virus sviluppino danni al sistema nervoso centrale con varie complicazioni.
La prima dose di vaccino protegge fino all'80% dall'FSME, la seconda oltre il 95%, ma sono necessarie tre dosi per garantire l’immunità a lungo termine. Il costo della vaccinazione – circa ottanta franchi per iniezione – è coperto dall'assicurazione sanitaria obbligatoria, precisa la Commissione federale per le vaccinazioni.
L'UFSP ha sottolineato anche l'importanza di prestare attenzione dopo una puntura. I sintomi infatti compaiono solo alcune settimane di ritardo.«Uno studio ha evidenziato il fatto che l'80% delle persone che si presentano al pronto soccorso con sintomi, dimenticano di menzionare che è collegato a una puntura di zecca».