La direttrice di Santésuisse Verena Nold spiega cosa si può fare per risparmiare e commenta le prossime votazioni, in programma per il 9 giugno.
ZURIGO - Secondo l'ultimo Barometro delle preoccupazioni, i premi elevati delle assicurazioni sanitarie sono il problema principale per gli svizzeri. Nel 2024 sono aumentati in media dell'8,7%, raggiungendo i 359 franchi al mese e la corsa verso l'alto non mollerà, nemmeno nel 2025.
Stando ai dati forniti da 20 Minuten, nei primi due mesi dell'anno, trattamenti, farmaci, degenze ospedaliere e gli altri servizi sanitari sono costati complessivamente 7,08 miliardi di franchi svizzeri. Si tratta di un aumento del 6,7% rispetto all'anno precedente. Guardando all'aumento pro capite, è leggermente inferiore, pari al 5,7%, la differenza è dovuta principalmente all'immigrazione. Considerando poi le differenze di crescita dei costi tra i singoli cantoni sono enormi.
«Sono molto preoccupata - ha dichiarato la direttrice di Santésuisse Verena Nold intervistata da 20 Minuten -. Chi paga i premi deve essere tutelato e per questo abbiamo bisogno di misure immediate per contenere i costi della sanità».
Un boccone amaro per questi cantoni - I cantoni della Svizzera francese hanno registrato l'aumento più marcato dei costi: il 9,3% a Ginevra, il 10,7% a Vaud e addirittura oltre il 12% a Neuchâtel. Nella Svizzera tedesca, la situazione è meno negativa nella maggior parte dei cantoni. Tuttavia, un cantone si distingue: Zurigo, il più grande. In Ticino è stato dell'8,4%.
Secondo Nold è tempo che Confederazione e Cantoni frenino i costi. «La Confederazione deve ridurre immediatamente i prezzi di tutti i farmaci e i prezzi di laboratorio: da noi sono da due a tre volte più alti che all'estero». Per quanto riguarda i Cantoni, «devono controllare meglio l'autorizzazione dei medici, evitando di autorizzarne altri dove ce ne sono troppi e garantendo che ce ne siano abbastanza dove ce ne sono troppo pochi. Devono poi pianificare gli ospedali su base intercantonale per migliorare l'assistenza».
I Grigioni si rallegrano - Uno dei pochi cantoni a tirare un sospiro di sollievo è il cantone dei Grigioni, dove i costi sono diminuiti dello 0,4% rispetto al 2023. Il dato pro capite è stato addirittura di -1,2%. Lo stesso vale per Basilea Città: qui sono rimasti praticamente invariati. Anche nel Canton Turgovia, ad esempio, l'aumento è inferiore alla media.
Cambio di paradigma per i medici - Tra gennaio e febbraio, come anticipato, i costi non hanno trovato una fine, anzi. 20 Minuten riporta che le cure mediche sono diventate più care del 5,7%, i farmaci dispensati del 5,9%. Anche gli "altri fornitori di servizi" sono diventati più costosi di quasi 80 milioni di franchi (+21,2%). «Siamo particolarmente preoccupati per l'elevata crescita dei costi tra i medici e nel settore ambulatoriale ospedaliero - continua la direttrice di Santésuisse -, qui il volume annuo è molto alto, ovvero circa 13 miliardi di franchi. Questo dimostra che l'attuale tariffario dei medici lascia troppo spazio a fatturazioni eccessive. Ecco perché abbiamo bisogno di un nuovo sistema per le cure ambulatoriali basato su tariffe forfettarie».
Un sistema già sperimentato - «Il modello - spiega - è costituito dalle tariffe forfettarie già sperimentate nel settore ospedaliero, che è l'unico settore in cui non si registra una forte crescita dei costi. È un dato significativo. Insieme all'associazione ospedaliera H+, abbiamo sviluppato una proposta concreta per le tariffe forfettarie ambulatoriali, che ora deve essere attuata».
Mettere un freno ai costi - E ora occhi puntati sull'iniziativa per il freno ai costi del partito di centro sottoposta alle urne a giugno. L'iniziativa vuole obbligare attori come il governo federale, gli ospedali, i medici e le compagnie di assicurazione sanitaria a prendere provvedimenti se i premi aumentano troppo rispetto ai salari. Secondo l'ultimo sondaggio di Tamedia e 20 Minuten, entrambe le proposte godono attualmente del sostegno della maggioranza della popolazione. L'iniziativa è sostenuta da Santésuisse, «si deve fare qualcosa a favore degli assicurati». «Tuttavia, respingiamo l'iniziativa del PS. Si tratta di combattere i sintomi e non le cause. Dobbiamo ridurre i costi, non pompare altro denaro nel sistema».