Gli esperti analizzano le conseguenze della polvere del Sahara arrivata in Svizzera.
BERNA - La polvere del Sahara sta ricoprendo gran parte della Svizzera. Il fenomeno in corso nella giornata odierna, 30 marzo, e destinato a cessare nelle prossime ore ha suscitato curiosità e diverse domande sulla natura di un simile evento così come sulla pericolosità per la salute umana. A dare indicazioni e spiegazioni su quanto sta accadendo intervengono esperti e meteorologi che analizzano sotto ogni punto di vista quanto accaduto.
Qualità dell'aria e salute - Innanzitutto in molti si sono subito domandati quali siano le conseguenze sulla qualità dell'aria e quindi su ciò che respiriamo. AirCHeck, l'applicazione lanciata dai Cantoni per fornire dati in tempo reale sulla qualità dell'aria in Svizzera - come analizzato da Le Temps - indica che «l'inquinamento atmosferico è elevato in un corridoio che va da sud-ovest verso nord-est del paese. Si registrano diversi superamenti della concentrazione di polveri sottili in sospensione, le famose PM10. In alcuni comuni di Ginevra e Appenzello, sono stati superati i 100 microgrammi per metro cubo d'aria». Va ricordato che in Svizzera la concentrazione di PM10 non deve superare i 50 µg/m3 per più di tre volte all'anno, secondo i valori definiti dalle disposizioni sul controllo dell'inquinamento atmosferico. Il livello di inquinamento «è quindi da "alto" a "molto alto"». E il peggioramento della qualità dell'aria sta causando problemi di salute, come l'aggravarsi di malattie respiratorie. Fortunatamente la situazione è di breve durata.
Riscaldamento globale - Ci si è domandati poi se tale fenomeno sia causato dai cambiamenti climatici e incida sul riscaldamento globale. I meteorologi di MétéoSuisse non collegano direttamente l'impatto del riscaldamento globale su questo tipo di eventi vista la mancanza di dati statistici attendibili (le prime rilevazioni risalgono solo a due decenni fa). Tuttavia, viene spiegato che «poiché il riscaldamento globale sta avendo un impatto sulla circolazione atmosferica, possiamo immaginare che avrà un effetto sulle tempeste di polvere». Gli esperti spiegano però che tale fenomeno «aumenterà, a causa del fatto che i Paesi intorno al Mediterraneo stanno diventando sempre più aridi. Secondo la Convenzione delle Nazioni Unite per la lotta alla desertificazione, la frequenza delle tempeste di sabbia è aumentata "drammaticamente" negli ultimi anni a causa del riscaldamento globale».
Le cause - Durante questo evento meteorologico, la polvere di sabbia del deserto del Sahara viene trasportata dal Nord Africa verso il Mediterraneo e l'Europa. «Una delle condizioni base è la presenza di un sistema di bassa pressione che insiste verso sud - spiega Christophe Salamin, meteorologo di MétéoSuisse - Poi i forti venti associati alla bassa pressione gettano in aria le particelle di sabbia e la polvere». Il secondo elemento è la presenza di forti correnti meridionali «che soffiano queste particelle sottili fino all'Europa».
Casi - Le incursioni di polveri dal Sahara sono frequenti in Svizzera: dal 2001, quando sono state effettuate le prime misurazioni sulla Jungfrau, MétéoSuisse ha registrato tra i dieci e i trenta episodi ogni anno, in particolare in primavera, da marzo a giugno, oltre che in ottobre e novembre. Ma «episodi intensi come questo non si verificano molto spesso», sottolinea Christophe Salamin. È necessario un forte vento di fohn o forti venti da sud-ovest. Venerdì sono state registrate raffiche di 200 km/h sul Lauberhorn (SZ).