L'operazione, finanziata con un crowdfundig, entra proprio in questi giorni nel vivo.
ROMANSHORN - Il piroscafo Säntis affondato 90 anni fa nel lago di Costanza potrebbe riemergere a breve dalle acque in cui si trova. Il relitto, che giace a una profondità di 210 metri, è infatti oggetto di una ambiziosa operazione di salvataggio che si concretizzerà entro aprile.
A volerlo è un gruppo di ingegneri e appassionati di navi e la Romanshorn Ship Salvage Association. Il team si avvarrà di robot subacquei ad alta tecnologia e di un sottomarino. Per trovare le risorse necessarie all’intervento è stata avviata una campagna di crowdfunding e sono così stati raccolti 260mila franchi.
La storia - Messo in funzione più di 130 anni fa, dopo 40 anni di attività, la nave, ormai vecchia, doveva essere smaltita. Dato che al tempo della crisi economica mondiale le materie prime avevano poco valore, si opto per una misura di smaltimento a basso costo, e così venne semplicemente affondata per essere poi scoperta nel 2013 sul fondale. Da allora lentamente nacque l'idea di riportarla alla luce.
L’idea - Silvan Paganini è il presidente dell'associazione di salvataggio, che ha acquistato dalla SBS AG il relitto della nave Säntis. «La parte difficile è stato il crowdfunding per finanziane il recupero. All'inizio abbiamo avuto difficoltà a raggiungere le persone», spiega Paganini. «E solo l’ultimo giorno è stato possibile superare la soglia di finanziamento richiesta».
Il recupero - Limitata a tre mesi la concessione che concede di effettuare le operazioni di salvataggio. «Le tre maggiori difficoltà finora sono state la mancanza di personale, la tecnologia e il clima», ha detto Paganini. «Negli ultimi giorni c’era troppo vento, quindi c’erano forti onde e correnti nel lago. Quindi sarà emozionante fino alla fine vedere se il salvataggio funzionerà in tempo. Ma siamo di buon umore». Il recupero dovrà essere effettuato lentamente per non danneggiare il fragile relitto. Questa settimana la nave verrà sollevata da una profondità di 210 a dodici metri nella baia di Salmsacher. Secondo Paganini questa «fase è particolarmente delicata perché richiede una finestra temporale di tre giorni con buone condizioni meteorologiche». Il giorno cruciale, se tutto andrà per il verso giusto, dovrebbe essere il prossimo 17 aprile quando si potrà assistere dal vivo al ritorno alla luce dell'imbarcazione. Oppure si potranno seguire le fasi conclusive anche in streaming.