È stata eletta questa mattina durante l'assemblea del suo partito
RENENS - La ginevrina Lisa Mazzone è la nuova presidente dei Verdi svizzeri.
Unica candidata a tale carica, è stata eletta all'unanimità dai delegati in occasione dell'assemblea del suo partito tenutasi oggi a Renens.
La carriera politica di Lisa Mazzone, 36 anni, è stata caratterizzata da un'ascesa fulminante, prima con i Verdi di Ginevra e poi in seno al Parlamento federale. Dopo la brusca battuta d'arresto dello scorso ottobre, quando ha mancato la rielezione al Consiglio degli Stati, l'ecologista ha deciso di tornare in politica dirigendo il partito a livello nazionale.
Nata a Ginevra il 25 gennaio 1988, Mazzone è cresciuta a Versoix e si è avvicinata alla politica molto presto, poiché suo padre era consigliere comunale ecologista. A 18 anni ha fondato il Parlamento dei giovani del suo comune.
Dopo questa prima esperienza, ha deciso di aderire ai Verdi di Ginevra ed è stata eletta per la prima volta in Consiglio comunale di Grand-Saconnex nel 2011, per poi entrare nel Gran Consiglio cantonale nell'ottobre 2013. Nel marzo dell'anno seguente ha assunto la presidenza della sezione ginevrina dei Verdi. Laureata in letteratura all'Università di Ginevra, la donna è diventata nel 2010 coordinatrice dell'associazione Pro Velo Ginevra.
Il più giovane membro del Parlamento - Nell'ottobre 2015, all'età di 27 anni, è stata eletta in Consiglio nazionale diventando la più giovane deputata del Parlamento: a lei era stato affidato il compito di pronunciare il discorso di apertura della 50esima legislatura. Dopo aver lasciato la presidenza dei Verdi di Ginevra, nell'aprile 2016 è diventata vicepresidente del partito nazionale.
Nel 2019, appena trentenne, ha ottenuto un seggio al Consiglio degli Stati affiancando il "senatore" PS ginevrino Carlo Sommaruga: nel corso della legislatura si impegna per una ridefinizione moderna del concetto di stupro, per un'accelerazione della produzione di energie rinnovabili in Svizzera e per il matrimonio per tutti.
Nell'ottobre 2023 la sua carriera a livello federale ha subito una brusca interruzione: mentre Sommaruga è stato agevolmente confermato, Mazzone - che si apprestava a diventare presidente della Camera per l'anno 2024 - viene superata dall'ex consigliere di Stato ginevrino Mauro Poggia, del Mouvement Citoyen Genevois.
Trarre forza dalla sconfitta - Di primo acchito la 36enne ha annunciato il suo ritiro dalla politica, ma una volta superata la delusione ha deciso di candidarsi alla successione del presidente nazionale dei Verdi Balthasar Glättli. La sconfitta - ha affermato - è come una cicatrice: brutta ma che fa parte di noi, possiamo trasformarla in un punto di forza per il futuro. La sua è stata l'unica candidatura alla presidenza dei Verdi e la ginevrina - che si destreggia pure bene con il tedesco e che gode di buoni appoggi anche in Svizzera tedesca - è quindi stata nominata oggi a capo del partito ecologista.
Tra i suoi obiettivi soprattutto quello di "tornare a mobilitare, di mostrare un volto più fedele del partito", che attualmente conta 14'000 membri. Negli ultimi tempi, secondo Mazzone, i Verdi sono stati colpiti da venti contrari: ora si tratta di far progredire la Svizzera in modo convincente nel suo rapporto con il mondo, l'ambiente e la solidarietà.