La rabbia dei contadini romandi dopo l'ennesimo attacco è incontenibile: «Quando ho visto le mie pecore sventrate ero scioccato».
LOSANNA - Il lupo è tornato a fare paura anche in Romandia. A Saint-Barthélemy, nella regione Gros-de-Vaud, il predatore avrebbe decimato, durante la notte tra venerdì e sabato, un gregge di pecore che si trovavano all'interno di un recinto protetto con il filo elettrico. La goccia che ha fatto traboccare un vaso già colmo di tanti altri episodi simili e che ha spinto ieri i contadini della regione a protestare contro il governo cantonale. Come? Scaricando le carcasse delle bestie sventrate dalla ferocia dell’animale in pieno centro a Losanna.
«È giunto davvero il momento di agire»», ha detto Eric Herb, membro del comitato dell'associazione romanda per la regolazione dei grandi predatori, a Keystone-ATS. La rabbia ha lasciato però spazio alla disperazione. «Ero scioccato quando ho visto cosa il lupo ha fatto alle mie pecore. Faccio ancora fatica a credere a quello che è successo», ha spiegato a 20Minutes Jules Jeanneret, proprietario dell’ultimo gregge finito tra le fauci del predatore. «Sono stato svegliato alle 6 di mattina da un collega. Mi ha pregato di recarmi subito al recinto». La vista del sangue è stata scioccante. «Tutte le mie pecore sono state macellate, è stata una vera carneficina». Il bilancio dei danni: dodici animali ritrovati senza vita e due scomparsi.
A sorprendere il contadino romando non è però la ferocia del lupo, quanto piuttosto l’inefficacia del recinto di protezione collegato alla corrente elettrica. «Il gregge si trovava in mezzo a un quartiere, non era isolato in un bosco. In alcuni angoli il recinto confina con le abitazioni. È impressionante. Una carcassa di pecora è stata trovata a una ventina di metri da una caserma dei militari».
Per la conferma scientifica bisognerà aspettare ancora qualche giorno, ma i contadini non hanno alcun dubbio sul responsabile della strage. «Questa volta ne abbiamo abbastanza», ha concluso Jeanneret giustificando la manifestazione che si è svolta ieri pomeriggio a Losanna. «La rabbia è esplosa. Il Cantone deve ora incaricare i cacciatori di uccidere i lupi e ridurne il numero. Non possiamo continuare in questo modo».