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SVIZZERAAssenti da scuola e il motivo è la paura: «Vedere tuo figlio così, è straziante»

08.04.24 - 11:07
Stare così male da non riuscire a uscire di casa, l'ansia scolastica è una realtà anche in Svizzera. Le cause non sono facili da individuare
Tamedia AG/ Raisa Durandi
Assenti da scuola e il motivo è la paura: «Vedere tuo figlio così, è straziante»
Stare così male da non riuscire a uscire di casa, l'ansia scolastica è una realtà anche in Svizzera. Le cause non sono facili da individuare

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Questi sondaggi non hanno, ovviamente, un valore statistico. Si tratta di rilevazioni aperte a tutti, non basate su un campione elaborato scientificamente. Hanno quindi l'unico scopo di permettere ai lettori di esprimere la propria opinione sui temi di attualità.

ZURIGO - Sempre più alunni si assentano da scuola e a volte per lunghi periodi. Le scuole svizzere si occupano di questo problema da anni e sembra che la situazione stia peggiorando. Le ragioni che stanno dietro alla mancata presenza in classe sono molteplici, ma quello che sta emergendo è che il motivo sarebbe la paura.

Ansia scolastica, la definizione che spunta nelle diagnosi di pediatri e pedagoghi. E se anche la Federazione Svizzera degli Insegnanti (LCH) fa presente che «non esistono dati o cifre più recenti che affrontino la questione dell'ansia scolastica per tutta la Svizzera», il barometro del disagio è "certificato" dai centri di consulenza psicologica che segnalano un aumento massiccio del numero di bambini affetti da questo disagio interiore: gli psicologi parlano che ne sia affetto fino al 20% di tutti gli scolari.

I soggetti colpiti sono sempre più giovani - La questione è stata riportata alla luce dal sito 20 Minuten, che si rifà a uno studio - lo studio Pisa - che nel 2015 attestò che circa il dieci per cento degli alunni è assenteista.

"Assenteismo" è il termine tecnico che indica le assenze frequenti e non giustificate da scuola. In un sondaggio sulla salute pubblicato dal Consiglio scolastico di Zurigo nel dicembre 2023, il 15% delle ragazze e il 12% dei ragazzi intervistati hanno dichiarato di aver perso interi giorni di scuola nell'anno scolastico 2022/23 senza essere malati.

Claudia Solenthaler-Flubacher, operatrice socio-educativa e responsabile del centro di time-out di Sciaffusa, parla di un aumento del numero di bambini che si rivolgono ai suoi servizi a causa dell'ansia scolastica.

«In passato avevamo solo ragazzi di prima media che smettevano di andare a scuola perché non ne avevano voglia - ha dichiarato - per insegnanti non sempre all'altezza, per avere giocato fino a tardi con i videogiochi, cose del genere. Da qualche anno a questa parte - rivela - stanno tornando anche gli studenti che hanno paura della vita scolastica quotidiana. Spesso questi alunni non sono ancora in età puberale».

«Vedere tuo figlio stare male e non poterlo aiutare è straziante»
Usciva di casa per andare a scuola, prendeva la bici e poco dopo era di nuovo lì - sulla porta di casa - in lacrime. A raccontare dei problemi di ansia scolastica del figlio 11enne, una madre bernese 41enne che ha voluto condividere con 20 Minuten le difficoltà della sua famiglia: «Non sappiamo perché abbia iniziato a stare male, i suoi voti erano buoni e non aveva problemi con gli altri ragazzi. Il tutto è scattato una volta tornati dalle vacanze, al momento di riprendere la scuola ci ha detto: “Non sto bene, non ce la faccio”. Gli venivano attacchi di panico, era catatonico, insomma in crisi totale. Vedere tuo figlio stare male e non poterlo aiutare è straziante», conferma la donna, «ora è in cura e da tre settimane prende degli antidepressivi».

Le ragioni alla base degli stati di ansia scolastica: dai problemi con gli insegnanti al bullismo - Monique Bovay, direttrice della scuola secondaria del comune di Rüegsau, ha osservato una situazione simile: «Oggi assistiamo al fenomeno dell'assenteismo anche nelle scuole primarie. E a volte inizia già all'asilo», ha dichiarato al quotidiano Berner Zeitung.

In media, è interessato un bambino per classe. Inoltre, non si tratta di assenze occasionali, ma in alcuni casi di assenze che durano diversi mesi. Franziska Templer, docente presso l'Università di Berna per la formazione degli insegnanti, ha condotto una ricerca sul tema dell'assenteismo. Se gli alunni si assentano per un periodo più lungo, spesso ci sono problemi psicologici alla base. «Alcuni reagiscono ritirandosi - ha detto - altri mancano da scuola per lunghi periodi a causa di ricoveri e terapie».

Se le ragazze e i ragazzi rifiutano con veemenza di andare a scuola, ci sono altre possibili ragioni: «Problemi con le lezioni e con l'insegnante, paura dei compagni e del bullismo, paura di lasciare i genitori da soli, troppa pressione sul rendimento. Queste sono alcune delle cause tipiche dell'assenteismo».

Più assenze dopo il Covid - Anche Irene Fontanilles, direttrice della Scuola Clinica dell'Ospedale Psichiatrico Universitario di Basilea, si occupa da anni del problema dell'assenteismo. «Durante il Coronavirus, molte pratiche di comportamento sociale sono cadute in disuso - ha affermato - dopo tutto, bisogna anche imparare a separarsi dai genitori, come fare amicizia in un nuovo gruppo, come affrontare le prese in giro o le esclusioni, come attirare l'attenzione degli insegnanti e fare un passo indietro o concentrarsi nonostante il rumore. Questo comportamento sociale non poteva essere messo in pratica durante la pandemia. Se non si dispone di strategie per affrontare queste situazioni, la vita scolastica quotidiana può diventare rapidamente opprimente e spaventosa».

Le conseguenze: effetti su tutta la vita - Le ricerche dimostrano che gli studenti che saltano regolarmente le lezioni corrono un rischio maggiore di terminare prematuramente la loro carriera scolastica. Questo riduce le possibilità di trovare un apprendistato, soprattutto nella scuola secondaria superiore, e può avere conseguenze a lungo termine su tutta la loro vita futura.

Un insormontabile problema con i numeri
«Aveva qualche problema con i numeri già dall'asilo, ci hanno detto che si sarebbe risolto ma adesso sappiamo che era una sciocchezza», racconta una donna 53enne madre di una bimba che poi si è scoperto essere discalculica, «il problema è che perché qualcuno si accorgesse che aveva un problema siamo dovuti arrivare a un esaurimento nervoso». Questo è avvenuto alle medie, quando le difficoltà legate alla matematica sono diventati insormontabili: «è caduta in depressione ed è stato necessario ricoverarlo» ricorda la donna, «questo perché la scuola non aveva idea di come affrontare la situazione, la diagnosi di discalculia ci ha dato sollievo, ma solo in parte. Ora frequenta una scuola speciale, che però dobbiamo pagare di tasca nostra», conclude.

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COMMENTI
 

Voilà 7 mesi fa su tio
Fenomeno da osservare attentamente e da affrontare, ma qui se ne parla come fosse la regola e non l'eccezione. Centinaia di migliaia di bambini e ragazzi frequentano la scuola senza problemi e con successo.

Ciulindo.47 7 mesi fa su tio
La scuola non è solo un apparato statale per l'educazione. Essa è soprattutto uno strumento di conservazione e riproduzione dell'ideologia dominante. Le nuove generazioni la percepiscono come una mostruosa istituzione coercitiva che li separa per anni dal resto della società. Ciò genera in loro un profondo disagio e di conseguenza aspirano a un vago e confuso cambiamento di paradigma.

Nina 7 mesi fa su tio
Risposta a Ciulindo.47
un profondo disagio ? non direi , non per tutti !...la scuola pone le fondamenta , poi i giovani hanno tutta la vita davanti per un " cambiamento "

Emib5 7 mesi fa su tio
Risposta a Ciulindo.47
Sei davvero divertente, ci credi davvero a ciò che scrivi? Se sì, sei davvero l'ultimo della specie di marxista-leninista anarcoide, da conservare come cimelio.

Ciulindo.47 7 mesi fa su tio
Risposta a Emib5
Rispondere al mio commento con dileggio è un’ingenua e arcinota prassi per lubrificare candidamente la narrazione dominante facendola scivolare nel campo emotivo di coloro che denigrano il determinismo insito del progresso sociale.

Roby_Middlesborough 7 mesi fa su tio
rispetto e tanta solidarietà a chi ha affrontato e affronta tuttora questa situazione. Tutta la mia comprensione ed empatia.

Nina 7 mesi fa su tio
incolpare la pandemia covid , per l'aumento delle assenze , mi sembra troppo facile ! ...le scuole sono rimaste chiuse per solo 2 mesi ( nel 2020 )

Nina 7 mesi fa su tio
a causa di questa ansia scolastica , poi i genitori optano per l'insegnamento a casa , oppure nelle scuole private

F/A-19 7 mesi fa su tio
Risposta a Nina
Attenzione che le scuole private del giorno d’oggi non sono più quelle di una volta. Ora per progredire bisogna offrire.

Nina 7 mesi fa su tio
Risposta a F/A-19
offrire ?? cioé pagare ? mi sembra ovvio !

F/A-19 7 mesi fa su tio
Risposta a Nina
Pagare la retta è un conto ma....

Nina 7 mesi fa su tio
Risposta a F/A-19
ma...??

Kelt 7 mesi fa su tio
Bocciare costa. Non si fa più. Alzare l'asticella del rendimento farebbe sbattere il naso a molti genitori, convinti che i pargoli siano genietti incompresi, contro un muro di realtà. Si mettono in mano ai figli apparecchi del tutto inadatti alla loro età, sui quali vedono violenza, sesso e distorsione della realtà, poi però si punta il dito contro il docente che scrive "non ti impegni abbastanza" perché è demotivante... Siamo diventati una società del tutto impreparata ad accettare le conseguenze della propria superficialità e le famiglie, si autoassolvono, buttando le colpe su tutte il resto del mondo tranne che su di loro. Che dire? Si è voluto confondere l'avere pari opportunità con l'avere pari meriti a prescindere...

F/A-19 7 mesi fa su tio
Siamo a questo punto? Ciò vuol dire che la scuola è un fallimento, insegnanti e direttori dovrebbero farsi tante domande invece che andare a scioperare.

Emib5 7 mesi fa su tio
Risposta a F/A-19
Non credi che dovrebbero essere i genitori a porsi domande ?

F/A-19 7 mesi fa su tio
Risposta a Emib5
Anche, per esempio reinserire qualche sberla quando serve e punizioni a scuola come ai miei tempi, oggi invece si va di Ritalin e maestri di sostegno.

Mabilo 7 mesi fa su tio
Bisogna insegnare ai genitori che dire di NO ai propri figli è utilissimo al loro futuro! Concessioni eccessive causano insicurezze!

Boh! 7 mesi fa su tio
Sempre più stiamo crescendo i nostri ragazzi sotto una campana di vetro… e questo è il risultato…

littli 7 mesi fa su tio
Conosco questa sensazione, ma la provo al lavoro, tutte le volte che faccio vacanza al pensiero che è finita e che devo tornare al lavoro.

Rosso Blu 7 mesi fa su tio
Stiamo esagerando se pensiamo alle scuole del passato dove i Maestri erano come dei secondi genitori. Oggi gli alunni sono intoccabili, stra protetti, stra assistiti e con diritti. Non vorrei essere un docente oggi come oggi.

Mabilo 7 mesi fa su tio
Risposta a Rosso Blu
La società impone ai docenti linee "buoniste" per evitare scontri con le famiglie che, sempre più, intervengono a difesa dei "poveri figlioli", non sapendo che li condannano a vita!

Rosso Blu 7 mesi fa su tio
Risposta a Mabilo
Giustissimo. Una Società dove tutto è permesso mentre regole, doveri ed educazione da certi genitori sono assenti.

Equalizer 7 mesi fa su tio
Non riesca a capire perché la gente oggi faccia così fatica a pronunciare i nomi dei colpevoli, che sono ben noti a tutti e sono: Internet e famiglia, a pari merito. La famiglia da quando a deciso che internet è la miglior nanny disponibile a costo teorico zero, lo vediamo nei ristoranti si da il cellulare al bambino piuttosto che trovare QUALSIASI altra soluzione, che però impegna i genitori a fare i genitori, e la rete con i loro produttori, per la assoluta incapacità di creare un VERO filtro che limiti l'accesso a contenuti assolutamente non adatti a minori di una certa età, lo stesso si può dire oggi della televisione in quanto con la possibilità che c'è oggi di tornare indietro di 7 giorni i bambini e i giovanissimi hanno libero accesso anche a programmi estremamente violenti quando non vigilati. Un po' di colpa la diamo anche al sistema/società che oggi non è più capace di indicare una direzione perché lei stessa ha perso la bussola, oggi GPS, e va come una gallina senza testa in tutte le direzioni senza sapere che è già morta. Ecco spero che le ultime 4 parole della frase precedente veramente non si applichino a noi altrimenti siamo alla rovina totale.

Mabilo 7 mesi fa su tio
Risposta a Equalizer
Sono completamente d'accordo e aggiungo che si dovrebbe bocciare di più già a partire dalle elementari, cosi che i bambini imparino già da piccoli a confrontarsi con le difficoltà.

Mitch 83 7 mesi fa su tio
Risposta a Mabilo
La società di oggi è basata sul apparire, essere alla moda e sembra che i soldi piovano dal cielo. Già da piccoli sono tempestati da programmi diseducativi e con poca morale. Se i genitori non sono in grado di insegnare ai propri figli cosa sia giusto e sbagliato,e che la vita è piena di ostacoli non sempre facili da superare, si arriva al punto che i ragazzi non siano più in grado di sopportare un no o una bocciatura. Fare il maestro o il professore oggi diventa sempre più complicato
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