Entro l'anno prossimo, le 19 scuole elementari di Lucerna diranno addio al sistema tradizionale da 1 a 6. Ecco come funzionerà.
LUCERNA - Una scuola senza note è una vera sfida nei confronti del sistema scolastico tradizionale.
Lo sanno bene gli insegnati che da ormai cinque anni utilizzano questo metodo nell'edificio scolastico Säli di Lucerna. E ora l'intera città intende adeguarsi, abolendo i voti numerici entro il 2025 in tutte le 19 scuole elementari: sarà infatti introdotto il "Quadro di valutazione". L'anno successivo sarà esteso agli istituti superiori, ossia i livelli secondari A, B e C e il ginnasio.
Il dibattito sui voti scolastici non è una novità solo svizzera. Anche in altri Paesi del mondo se ne continua a discutere, poiché questo metodo non è più ritenuto al passo con i tempi, ampiamente criticato anche dal settore dell'economia. Sono ritenuti imprecisi, non abbastanza significativi e ingiusti.
Quel che è certo, però, è che questo sistema scolastico lascia scettici. All'inzio lo era anche Claudia Wedekind, direttrice dell'istituto scolastico, al TagesAzeiger, mentre ora si dice «molto entusiasta». Lo è anche un'insegnante della scuola, Pauline Briw, lavora lì da 7 anni: «Il nostro sistema di valutazione ha più valore e il bambino viene valutato meglio di quanto possano fare i voti scolastici».
Lavorare sui punti di debolezza - Ma in cosa consiste esattamente questo sistema valutativo? Vengono prese in considerazione quattro categorie: non raggiunto, parzialmente raggiunto, raggiunto, superato. Criteri con cui viene valutato ogni obiettivo di apprendimento.
Il vantaggio - spiega Briw - è che se un bambino non ha raggiunto o ha raggiunto parzialmente un obiettivo di apprendimento, diventa più chiaro dove ha bisogno di ricevere sostegno. Le lacune possono quindi essere affrontate meglio, anche dal bambino stesso, che può lavorarci individualmente. «In precedenza se si prendeva un 4 o un 5, finiva lì. Il bambino non lavorava sui suoi punti di debolezza. Con questo metodo, invece, si può ricevere un sostegno personalizzato».
Sul giudizio, restano le note - Alla fine del semestre, a ogni modo, la legge del Canton Lucerna impone che sulla pagella vengano utilizzati i voti tradizionali. Non si rischia quindi di confondere le idee ai bambini? Secondo l'insegnante non è così. Anzi. I bambini sono consapevoli del loro rendimento, anche senza note numeriche.
E tendono a dare risultati migliori in vista del giudizio, poiché con questo metodo conoscono più precisamente i loro punti deboli. Insomma, la nota finale non è altro che la somma complessiva delle valutazioni effettuate durante il semestre, considerando anche tutte le competenze interdisciplinari.
Pochi gli svantaggi - Sicuramente questo metodo «è più impegnativo per l'insegnante, perché deve occuparsi di ogni singolo bambino in modo più approfondito», ammette Briw. D'altro canto anche per i genitori con scarse conoscenze linguistiche il testo di valutazione può essere di difficile comprensione, un numero sarebbe più facile da capire. In questo però può aiutare la tecnologia: «Ora ci sono semplici strumenti di traduzione su internet e i genitori possono dare un piccolo sforzo», dice.
Sistema tradizionale sotto pressione - Non solo a Lucerna, anche nei cantoni di Argovia e Berna si sta lavorando per una scuola senza voti, incluse le secondarie superiori. La questione rimane però molto controversa. È il caso del Cantone di Zurigo dove, l'anno scorso, è stata approvata una legge che vieta gli insegnanti zurighesi di utilizzare sistemi di valutazione alternativi, al posto delle note, a partire dalla seconda classe della scuola primaria. Contrariamente a quanto deciso dal Consiglio per l'istruzione di Zurigo che si era espresso contro la valutazione obbligatoria.