I nuovi caccia F-35 dell'esercito di nuovo nell'occhio del ciclone. Il problema sarebbe nella turbina: facile al guasto e da aggiornare.
BERNA - Aviogetto da battaglia all'avanguardia e pieno di pregi, ma anche un difetto non trascurabile: il suo motore.
Come scrive la NZZ am Sonntag i jet acquistati dalla Confederazione, i tanto discussi F-35, hanno un tallone d'Achille non da poco nella loro turbina, facile al guasto e che necessita di un aggiornamento sostanziale per evitare guasti.
Se l'azienda americana che ne produce le turbine Pratt & Whitney ha già pensato a un adeguamento, il domenicale zurighese conferma come quelli che verranno presto consegnati all'Esercito svizzero con ogni probabilità non saranno aggiornati.
Stando al settimanale, l'esercito americano - che gli F35 li impiega da tempo - ha constatato che decine dei suoi caccia (in realtà 41 su 280, dati diffusi in un'udienza del 2021) erano "fuori gioco" proprio per problemi al sistema di propulsione. L'aggiornamento dei motori è poi stato imposto dal Congresso, ma non sarà pronto prima del 2029.
Alla Svizzera, che riceverà la sua prima tranche di "Tigri" nel 2027 (fino al 2030), quindi, toccheranno verosimilmente perlopiù modelli con il vecchio motore. Un ammodernamento che però è tutt'altro che scontato, visto la possibile (ipotizzata, visto che il prototipo non sarà pronto prima del 2029) incompatibilità della nuova turbina con il sistema di centralina dell'aereo.
Come procederà, quindi, l'esercito? Stando a quanto confermato sempre alla NZZ am Sonntag da Armasuisse «sarà necessaria una manutenzione più frequente». Comunque, ribadisce, il Dipartimento della difesa (DDPS) non è niente di insolito visto che, «anche gli F/A-18 hanno ricevuto diversi aggiornamenti nel corso degli anni».
Per la politica, si tratta di una doppia beffa: non solo si tratta dei velivoli più costosi che la Svizzera abbia mai acquistato ma anche l'iter di acquisto, lo ricordiamo, era stato parecchio criticato con il Consiglio Federale che ha deciso di "aggirare" la votazione popolare, che li aveva bocciati.
Da Sinistra e Verdi, aperta delusione, con il PLR che, invece, risulta più morbido ma comunque critico: «Ci era stato garantito che i caccia sarebbero stati consegnati in condizioni impeccabili», commenta Josef Dittli che non è preoccupato dell'aggiornamento quanto piuttosto per la non-trasparenza del Governo, per questo si aspetta chiarimenti dal DDPS.