Secondo un sondaggio, l'uscita dalla Chiesa evangelica-riformata sarebbe dovuta alle discussioni sugli abusi sessuali nella Chiesa cattolica
BERNA - Lo scorso anno nella Svizzera tedesca ha voltato le spalle alla Chiesa evangelica-riformata un numero record di persone. Secondo un sondaggio l'evoluzione è dovuta anche alle discussioni sugli abusi sessuali nella Chiesa cattolico romana.
Complessivamente hanno lasciato la Chiesa protestante 38’073 fedeli, si legge in un sondaggio tra le sezioni cantonali pubblicato oggi da ref.ch. Ciò corrisponde a un incremento di quasi un quarto: nel 2022 erano stati 28'540. Il rilevamento non tiene conto del Ticino e della Romandia.
La tendenza interessa tutte le Chiese cantonali svizzerotedesche. Le differenze tra i cantoni sono però enormi: si va da un aumento di oltre il 40% a Lucerna, Basilea Campagna e nei Grigioni a un 112% in Argovia.
In molte regioni è emerso un chiaro rapporto con la pubblicazione di uno studio sugli abusi sessuali nella Chiesa cattolica: a Lucerna, ad esempio, fino a settembre sono state registrate meno uscite che nello stesso periodo dell'anno prima, scrive ref.ch. In seguito le partenze sono esplose.
Stando alla responsabile della comunicazione della sezione zughese Simona Starzynski, citata dal sito, in settembre il numero degli abbandoni è triplicato e in ottobre raddoppiato. "Riteniamo che dopo la presentazione dello studio vi sia stato almeno temporaneamente un boom. Per questo motivo la cifra delle uscite è molto maggiore rispetto all'anno precedente", afferma il suo collega responsabile per Berna, Giura e Soletta.
Il 12 settembre 2023 l'Università di Zurigo (UZH) aveva pubblicato un rapporto sugli abusi nella Chiesa cattolica, in cui si riferiva di 1'002 casi in Svizzera da metà del XX secolo. In seguito molte parrocchie hanno registrato un'ondata di partenze, come emerso da un sondaggio condotto in dicembre dall'agenzia Keystone-ATS.
Tra i protestanti una rielaborazione sistematica dei casi di abusi non è ancora stata fatta. Anche nella Chiesa evangelica riformata in Svizzera (CERIS) si è volto lo sguardo altrove per troppo a lungo, aveva sostenuto poco prima di Natale la presidente della CERIS Rita Famos sulle onde di Radio SRF. Si sta riflettendo sulla possibilità di condurre un proprio studio nazionale e di indennizzare le vittime.