Il verdetto che conferma la condanna per discriminazione e incitamento all'odio, accolto con apprezzamento
LOSANNA - La sentenza del Tribunale federale che conferma la condanna di Alain Soral per discriminazione e incitamento all'odio sulla base dell'orientamento sessuale è una «vittoria storica», che farà giurisprudenza, affermano le associazioni queer LOS e Pink Cross.
Si tratta della «prima condanna dell'Alta Corte per incitamento all'odio omofobico dall'estensione dell'articolo 261 bis del Codice penale», ha dichiarato giovedì a Keystone-ATS Gaé Colussi di Pink Cross. Dal luglio 2020, la legge svizzera punisce la discriminazione e l'incitamento all'odio basati sull'orientamento sessuale, oltre a quelli legati al colore della pelle, all'origine o alla religione.
Il responsabile di Pink Cross nella Svizzera francese accoglie con favore questa ferma condanna per commenti omofobici. «L'incitamento all'odio ha conseguenze reali per le persone prese di mira. È rassicurante vedere che tali commenti non sono più accettati», ha aggiunto.
Messaggio chiaro - In una dichiarazione congiunta, Pink Cross e l'Organizzazione svizzera delle lesbiche (LOS) hanno aggiunto che la decisione della Corte rappresenta «una vittoria storica» nella lotta contro l'omofobia e la bifobia in Svizzera. «Questa sentenza manda un chiaro messaggio: d'ora in poi questi casi saranno presi molto sul serio e tali commenti non hanno più spazio sulla scena pubblica».
«L'odio non è libertà di espressione, è violenza», prosegue la dichiarazione. Le due organizzazioni si rammaricano che le persone trans siano state esplicitamente escluse dal diritto penale. Chiedono che l'articolo 261 bis venga esteso per includere l'identità di genere, in modo da poter punire tutti gli incitamenti all'odio queer-fobico».