Una scuola elementare ha deciso di unire i due appuntamenti per celebrare la “Festa delle persone che amiamo”, scatenando un polverone.
GINEVRA - Niente Festa della mamma e dimentichiamo pure la Festa del papà. D’ora in avanti si celebrerà solo la “Festa delle persone che amiamo”. Il fulmine a ciel sereno è stato lanciato da una scuola elementare di Lully, nel canton Ginevra. Il tutto spiegato in una lettera spedita ai genitori ieri, giovedì 18 aprile, firmata dalla direttrice. Spazio quindi alle «persone che amiamo».
Una scelta che ha fatto storcere il naso a molti nel cantone di Calvino. «La decisione è stata presa dal gruppo docenti dopo un'attenta riflessione sulla questione di genere e sull'uguaglianza uomo donna», ha precisato la direttrice nella lettera.
«Le due feste, che cadono il 12 maggio e il 2 giugno, saranno condensate in un’unica giornata: il 24 maggio». Una data scelta non a caso, che si trova "a metà" tra i due storici appuntamenti che verranno spazzati via dal calendario. «I bambini prepareranno due doni che potranno, secondo la nuova concezione, offrire alle persone che amano». Il progetto, secondo la lettera, è destinato a ripetersi anche in futuro.
I malumori e le critiche emerse dopo l'annuncio sono state ignorate dalla scuola (almeno per il momento). La direzione si è trincerata dietro a un silenzio che non è stato rotto nemmeno dall’insistenza dei colleghi di Watson. Anzi, la direttrice ha indirizzato la stampa direttamente alla consigliera di Stato Anne Hiltpold, a capo del Dipartimento dell’istruzione pubblica, della formazione e della gioventù (DIP).
«No, il DIP non approva in alcun modo questa decisione isolata presa dalla direzione della scuola di Lully. La consigliera di Stato Anne Hiltpold ritiene che questo sia un errore e ha chiesto alla direzione della scuola di revocare la sua decisione per continuare a realizzare lavoretti per la Festa della mamma e la Festa del papà, come è tradizione nelle scuole elementari», ha spiegato a Watson la responsabile per la comunicazione del dipartimento interessato, Lauranne Peman-Bartolini. Un messaggio chiaro, ma come reagirà la direzione della scuola?