SVIZZERAI furbetti della cassa automatica sempre più aggressivi

ZURIGO - L’obiettivo delle casse automatiche dei supermercati, sin dalla loro introduzione, è sempre stato quello di sgravare il lavoro dei dipendenti. Ora questi dispositivi sembrano venire meno alla loro missione, anzi, il personale è costantemente sotto pressione e c’è chi non ne può più. 

Furti in aumento - Le ragioni sono due. In primis negli ultimi anni è stato registrato un notevole aumento dei furti. La statistica criminale del 2022 ha registrato circa 19.781 taccheggi: circa il 20% in più rispetto all'anno precedente.

Le contromisure - I furti avvengono soprattutto alle casse automatiche, perché lì la soglia d'inibizione si abbassa. Questo è anche uno dei motivi per cui, dall'anno scorso, i clienti di alcune filiali Migros di Zurigo possono uscire dal negozio solo dopo aver scansionato il codice QR dello scontrino alla barriera. Solo in quel caso le barriere si aprono.

Clienti aggressivi - In parallelo all'aumento dei furti, sembra essere cambiato anche l'atteggiamento degli stessi clienti. «So chi sei, scoprirò dove abiti», è solo una delle tante minacce rivolte ai commessi durante i controlli alle casse automatiche. Le testimonianze raccolte da 20Minutes, in più supermercati svizzeri, sembrano convergere su un unico punto: i clienti sono sempre più aggressivi e irrispettosi quando vengono beccati a “dimenticare” alcuni prodotti. 

Dipendenti sotto pressione - Secondo un venditore intervistato dai colleghi romandi, la pressione psicologica sui dipendenti dei grandi marchi è notevolmente aumentata da quando sono state introdotte le casse self-service. «Quando vado in macchina dopo il lavoro, a volte ho paura che qualcuno cerchi di vendicarsi», ha spiegato una commessa ammettendo di temere per la sua incolumità.

Una formazione specifica - Il problema non è però nuovo e sarebbe già finito sulle scrivanie dei sindacati. «I nostri iscritti sono molto preoccupati per i furti. È una situazione che genera pressione e stress», ha spiegato Lucas Dubuis, portavoce di Unia. Per contrastare questo fenomeno, il rappresentante chiede, tra l'altro, un aumento del numero delle assunzioni, ma soprattutto una migliore formazione del personale. «Malgrado i dipendenti non siano guardie di sicurezza o poliziotti, sono tenuti a condurre controlli sporadici sui clienti. Ciò porta a situazioni in cui vengono trattati in modo irrispettoso o affrontano reazioni sproporzionate o aggressive. È un compito molto impegnativo, per questo serve una formazione più specifica».