Uno svizzero su tre soffre di insonnia. Lo stress è il killer numero uno
BASILEA - Tutti noi abbiamo passato notti insonni, rigirandoci nel letto. A volte in preda a pensieri, a volte nel tentativo di risolvere un problema, a volte semplicemente per un pasto troppo abbondante. Se però, «per tre volte alla settimana e almeno per un mese si hanno difficoltà durante la notte allora è bene rivolgersi a una clinica del sonno almeno per fare una prima chiacchierata». A dirlo è Christian Cajochen, esperto dell'Ospedale psichiatrico universitario di Basilea che, in un'intervista al Tages Anzeiger analizza il misterioso mondo del sonno.
I numeri - Secondo l'Ufficio federale di statistica, una persona su tre soffre di insonnia, cioè ha difficoltà ad addormentarsi, non riesce a dormire tutta la notte o si sveglia troppo presto. «Questo dato è in linea con i nostri sondaggi ed è in aumento negli ultimi dieci anni», dice Cajochen. Ciò significa che circa tre milioni di persone si rigirano inquiete nei letti svizzeri durante la notte.
Motivi - La popolazione invecchia sempre di più e tali problemi aumentano con l'età. Sono poi in crescita i fattori scatenanti. «Siamo una società online, sempre disponibile. Molte persone non riescono più a stare off line. Nei sondaggi, il 95% dichiara di mettere lo smartphone sul comodino.Sbagliato. Anche io a volte lo faccio, lo metto però in terra per non averlo a portata di mano, giusto per sapere che ore sono», spiega l'esperto. Ci sono insomma delle regole del sonno che ovviamente «sta a voi decidere se rispettarle o meno». Altro, immancabile, elemento è poi lo stress della vita quotidiana, killer numero uno del sonno.
Buon sonno - Gli adulti hanno bisogno in media di sette-nove ore. Per i neonati sono 14-17 ore, per i bambini della scuola primaria 9-11 ore e per gli adolescenti di 17 anni 8-10 ore. Si tratta di raccomandazioni. «Il sonno non può essere allenato. Non esiste un muscolo del sonno. Non è come fare jogging. Bisogna essere disposti ad abbandonarsi al sonno e avere la facilità di dire a se stessi: "Qualunque cosa accada, resterò qui per sei o sette ore, vediamo cosa succede". E se non dovesse funzionare, non spaventatevi subito. Nessuno ne è immune», spiega Christian Cajochen.
Conseguenze - Depressione e insonnia sono strettamente collegate: Il 90% dei pazienti depressi presenta disturbi del sonno. Ciò porta anche a stanchezza, stress, irascibilità, poca lucidità e perdita di concentrazione. Può addirittura dare problemi cardiovascolari, problemi mentali e persino il cancro. «Le assistenti di volo che dormono male a causa dello stress del jet lag e del lavoro a turni hanno un rischio maggiore di sviluppare un tumore al seno rispetto alle altre donne della stessa fascia di età», spiega l'esperto.
Possibili Rimedi - Esiste ad esempio la restrizione del sonno. Si può dormire solo per poche ore, indipendentemente da quanto male o bene si sia dormito. «Nel mio caso, ho limitato l'orario in cui andavo a letto a sei ore. È così che ho ritrovato il sonno normale. Ma ci è voluto un anno», racconta. Le regole del sonno vanno comunque sempre personalizzate. Alcuni le trovano utili come quella di «sedersi sul divano e leggere un libro quando ci si sveglia di notte. Ma ditelo a un adolescente con disturbi del sonno che non ha mai letto un libro! Prende il cellulare e inizia a giocare. Se lo aiuta, perché no?», purché ci siano dei limiti.. «Molti adolescenti giocano fino a notte fonda. E lo fanno su grandi schermi da 100 a 200 lux. Per molti di questi giovani, il loro orologio interno viene spinto sempre più indietro. Per alcuni, il rilascio di melatonina inizia solo alle sette del mattino, quando devono andare a scuola. Questi giovani vanno a scuola praticamente nella loro notte biologica», spiega Christian Cajochen.
La luce - É un fattore ambientale che influenza il sonno. «L'ideale sarebbe non avere alcuna luce. Ma non è realistico, visto che di notte ci si deve alzare. La luce non dovrebbe essere più intensa di 10 lux, che corrispondono a 10 candele a un metro di distanza», il suggerimento.
Consigli - Il motto è: trovare delle regole valide per ognuno di noi. «Ci sono persone che hanno bisogno di sicurezza in un rapporto di coppia e quindi dormono meglio quando possono coccolarsi. Soprattutto le persone che sono ansiose. Ma se uno dei due russa e l'altro dorme male, non va bene. Sarebbe davvero utile se lei avesse una stanza dove poter dormire tranquillamente. Visto che trascorriamo un terzo della nostra vita dormendo, il sonno dovrebbe essere visto come una fonte di giovinezza e un programma di benessere quotidiano a cui non vediamo l'ora di partecipare», la conclusione.