«Se domani iniziasse una nuova epidemia, ci troveremmo ad affrontare molti degli stessi problemi del Covid-19»
GINEVRA - Il tema non è “se” arriverà una nuova pandemia ma “quando” ciò accadrà. E proprio per essere pronti ad affrontare le prossime sfide, dopo i milioni di morti causati dal Covid, ecco che a Ginevra si studia come proteggere in modo efficace ed equo il mondo con un testo che contenga linee guida vincolanti per tutti i paesi.
Anche se la riunione dei 194 paesi dell’OMS (Organizzazione mondiale sanità), riuniti da oggi a Ginevra non inizia sotto i migliori auspici, visto che la bozza di accordo su cui si sta lavorando presenta aspetti controversi.
E se dunque l’OMS avrà tempo fino al 10 maggio per trovare un punto di equilibrio, i segnali non sono dei migliori. Basta pensare all’allarme causato dall'epidemia di influenza aviaria che è tornata a colpire dopo il 2020. Il virus H5N1 ha recentemente infettato mandrie di mucche negli Stati Unti e sebbene non siano stati ancora registrati casi di trasmissione da uomo a uomo, l'intensa circolazione dell'H5N1 e la sua capacità di passare da una specie all'altra sono preoccupanti.
Testo - L’obiettivo è avere un testo vincolante per fare in modo che la risposta della comunità internazionale sia efficace ed equa. Le principali controversie riguardano l’accesso agli agenti patogeni scoperti e ai prodotti per la lotta alla pandemia come i vaccini sviluppati da queste scoperte. Fino a una corretta distribuzione non solo di test, trattamenti e vaccini contro la pandemia, ma anche dei mezzi per produrli.
Commento - «ll ricordo dei milioni di morti, sofferenze, ingiustizie e immensi danni economici della pandemia di Covid-19 sta svanendo e se domani iniziasse una nuova pandemia - ha ricordato mercoledì il capo dell’OMS Tedros Adhanom Ghebreyesus - e se domani iniziasse una nuova pandemia, ci troveremmo ad affrontare molti degli stessi problemi che abbiamo affrontato con il Covid-19».
Critiche - KM Gopakumar, ricercatore senior presso la Third World Network – una delle ONG che segue da vicino i negoziati e analizza il nuovo testo – sottolinea come «sia privo di risultati concreti in termini di equità e non crei alcun obbligo legale per facilitare misure prevedibili e accesso sostenibile a finanziamenti, prodotti e tecnologie legati alla pandemia». Per Medici Senza Frontiere gli obblighi in termini di trasferimento tecnologico verso i Paesi più poveri «restano deboli».
Il tempo stringe, il teso dovrà essere adottato dall'Assemblea mondiale della sanità che inizierà il 27 maggio.