I cellulari sconnessi stanno vivendo una rinascita. Le vendite sono in aumento negli Stati Uniti e in Svizzera, anche fra i più giovani.
ZURIGO - Ritorno al passato. La generazione Z (i nati tra il 1996 e il 2010) sembra abbia trovato un nuovo oggetto del desiderio per rimanere connessa, anzi sconnessa: i vecchi telefoni pieghevoli, i cosiddetti cellulari stupidi (dumbphone), che riporta al medioevo della connettività.
A dirlo è uno studio della società di ricerca GWL, secondo cui gli appartenenti alla Generazione Z sono gli unici - dal 2021 - ad avere diminuito il loro tempo trascorso sui social. Un disamore che si è riversato sull'acquisto dei telefoni di un tempo che stanno vivendo un vero e proprio boom, soprattutto negli Stati Uniti. Ma il vento della novità all'indietro ha raggiunto anche la Svizzera.
Boom di vendite dei vecchi telefoni - A dimostrarlo sono i dati di vendita dei telefoni cellulari a pulsante di Digitec Galaxus: «Nell'anno in corso abbiamo già realizzato lo stesso numero di vendite con questi telefoni cellulari di tutto il 2023», ha dichiarato un portavoce. Sembra che i telefoni cellulari con tasti stiano guadagnando popolarità sia tra i giovani che tra gli anziani, stufi di app, social media e contenti di avere una pessima fotocamera. l quadro è simile presso il rivenditore online Brack.ch: l'88% in più di questi telefoni è stato venduto a clienti privati quest'anno rispetto allo stesso periodo dell'anno scorso.
Il feature phone più popolare è il Nokia 105, ma i produttori di smartphone non devono temere, come spiega l'esperto di digitale Jean-Claud Frick di Comparis: «Stiamo parlando di un piccolo hype al momento, che stranamente è stato innescato da Tiktok, anche se ironicamente Tiktok non funziona nemmeno su un dumbphone. Non si può quindi affermare che la generazione Z si stia rivolgendo a questi dispositivi su larga scala».
Il comportamento degli smartphone sta cambiando - È sempre più evidente che il comportamento della generazione Z nei confronti degli smartphone sta cambiando, come conferma Joe Birch, analista tecnologico della società di ricerche di mercato Mintel. «Tre intervistati su cinque della Generazione Z affermano che vorrebbero essere meno connessi al mondo digitale». Secondo l'istituto di ricerca Portulans Institut, la Gen Z è anche preoccupata per la protezione dei dati: molti non vedono più Internet come un luogo virtuale di libertà e divertimento, ma piuttosto come uno strumento di sorveglianza per aziende e governi.
Le sfide - Tuttavia, il passaggio a un feature phone con tasti senza possedere anche uno smartphone potrebbe non essere del tutto agevole: funzioni come l'autenticazione a due fattori o l'accesso ai contenuti tramite codici QR non funzionerebbero più, mentre gli inviti o gli accordi tramite i gruppi Whatsapp probabilmente non verrebbero presi in considerazione se l'informazione non fosse inviata separatamente tramite messaggio di testo.