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EUROVISION SONG CONTESTNemo vince grazie al voto degli esperti. Per il pubblico era quinto

12.05.24 - 14:27
Il televoto avrebbe portato a questa classifica finale: Croazia, Israele, Ucraina, Francia e Svizzera.
Keystone
Fonte 20 Min
Nemo vince grazie al voto degli esperti. Per il pubblico era quinto
Il televoto avrebbe portato a questa classifica finale: Croazia, Israele, Ucraina, Francia e Svizzera.

BERNA - Il punteggio ottenuto da Nemo, che gli è valso il trionfo all’Eurovision Song Contest è stato di 591 punti. Ebbene questo risultato è il frutto della combinazione assegnata dai telespettatori da casa, con il classico televoto, e da una serie di giurie di esperti al lavoro in ogni paese presente alla kermesse canora.

Ebbene se a stabilire il giudizio finale fosse stato determinante solo l’apprezzamento del pubblico da casa, Nemo si sarebbe classificato al quinto posto. Ma a spingere sul gradino più alto del podio il cantante di Bienne ci hanno pensato i critici che hanno scelto l’artista svizzero in 22 paesi su 37.

Fortunatamente per il 24enne Nemo hanno contato, e molto, i giudizi degli esperti. Altrimenti si sarebbe piazzato, secondo il televoto, dietro Croazia, Israele, Ucraina e Francia.

L'esperto - A spiegare il meccanismo e a evidenziare i lati vincenti di Nemo interviene Dean Vuletic, esperto croato del settore che spiega la discrepanza tra pubblico (che conta la metà del giudizio finale) e giurie. Pur dispiaciuto per la sconfitta del connazionale Baby Lasagna, analizza quanto accaduto.

«La giuria decide soprattutto in base alla performance musicale e Nemo è stato assolutamente convincente. La canzone “The Code” era impegnativa dal punto di vista vocale e integrava diversi generi», inizia il ragionamento. Quando si tratta però di una scelta da parte del pubblico, tuttavia, altri fattori sono cruciali. «Chi guarda da casa prende spesso decisioni più emotive. Nel dubbio, sostiene i più svantaggiati, come la Croazia. In confronto, la Svizzera, in quanto Paese ricco, ha difficoltà ad assumere il ruolo di outsider», aggiunge Vuletic.

Il precedente - Molto apprezzate solitamente all’ESC anche le canzoni che rivelano qualcosa della cultura del paese come quella appunto di Baby Lasagna che parlava di emigrazione.  «Ed è per questo che ha avuto successo Baby Lasagna e così anche l’israeliana Eden Golan. Abbiamo già vissuto qualcosa di simile nel 2016. Allora l’Ucraina vinse con la canzone “1944”, che parlava della deportazione degli abitanti della penisola di Crimea da parte dell’Unione Sovietica. Nel 2014 la Russia ha annesso la Crimea in violazione del diritto internazionale, cosa che ha denunciato il cantante ucraino Jamal. Tuttavia, all’ESC 2016, la Russia ha ricevuto il maggior numero di punti dal voto del pubblico. L'Ucraina ha vinto grazie alla giuria». 

La storia - E se gli si ricorda che intento dell'ESC è di rimanere apolitico la risposta è netta. «Sì, ma non lo è mai stato. Alla prima edizione di Lugano nel 1956, la Germania Ovest inviò alla competizione un sopravvissuto all'Olocausto. Oggi l'ESC viene venduto come un progetto di pace dopo la seconda guerra mondiale, ma questo è sbagliato. Le emittenti pubbliche volevano piuttosto verificare se potevano trasmettere una competizione contemporaneamente in tutta Europa».

Futuro - E l’anno prossimo toccherà alla Svizzera organizzare l’evento. «L’Austria cambiò la sua immagine esterna. Dopo la vittoria di Conchita Wurst, il Paese ha voluto presentarsi come più progressista. La Svizzera potrebbe ora fare qualcosa di simile con Nemo. Ospitare l'ESC è soprattutto un'occasione di marketing per un Paese. Ma la Svizzera è già un marchio noto a livello internazionale: l'ESC non può cambiare molto».

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