La politica ne è al corrente, ma vi è una divergenza sulle possibili soluzioni.
ZURIGO - Dalle statistiche più recenti sull’assicurazione per l’invalidità risulta che il 52% (cioè più di una persona su due) di chi beneficia dell’AI lo fa a causa di una malattia mentale. Questo numero è aumentato negli ultimi dieci anni , in quasi tutte le fasce di età.
Anche l’importo delle rendite d’invalidità versate per malattie mentali è aumentato: da 155 milioni di franchi nel 2013 a 177 milioni di franchi nel 2023.
«I giovani hanno perso il contatto con la realtà» - «Questa cifra mi sconvolge, ma non mi sorprende», ha commentato la consigliera nazionale UDC Diana Gutjahr, che osserva un aumento delle malattie mentali anche nell'azienda che dirige assieme al marito. «I giovani sono completamente sopraffatti dal consumo dei social media. Hanno perso il contatto con la realtà».
Gutjahr, che si occupa di politica sanitaria, lancia un appello ai genitori: «I bambini e i giovani non devono essere lasciati a casa incustoditi». Gutjahr rifiuta le misure di sostegno perché «non si può lasciare tutto in mano allo Stato». La consigliera nazionale non ritiene responsabili solo i genitori, ma anche i medici: «Invece di isolare immediatamente i malati per lunghi periodi di tempo, i medici dovrebbero entrare in contatto con i datori di lavoro per garantire che le persone colpite abbiano una routine lavorativa regolare». Secondo Gutjahr, infatti, una comunicazione aperta è centrale e aiuta le persone a ritrovare stabilità nella loro vita. «Tutto il resto è controproducente».
«Servono finanziamenti migliori per un intervento precoce» - La consigliera nazionale Sarah Wyss, anch'essa membro della Commissione della sicurezza sociale e della sanità (CSSS), ha un parere completamente diverso: «Questi dati sono drammatici. È importante che i politici si concentrino finalmente sulla salute mentale», sottolinea.
«È necessario che vi siano maggiori finanziamenti per gli interventi precoci, il che significa in particolare che devono esserci capacità sufficienti in ambito ambulatoriale e per gli interventi di prossimità». L'intervento precoce nel percorso scolastico è particolarmente importante, secondo Wyss. «Finché non avremo costruito questa rete e finché non funzionerà, è essenziale fornire sufficienti cure di emergenza».
«Reagire rapidamente» - «La statistica dell'AI riflette la nostra società: se così tante persone ricevono rendite AI a causa di malattie mentali, ciò dimostra l'onere attuale», afferma il consigliere nazionale del Centro Thomas Rechsteiner, membro della Commissione della sanità.
20 anni fa la percentuale era ancora più elevata, ma in seguito è diminuita e sostanzialmente si è stabilizzata. «Quando l’economia va male, ci sono più assenze dal lavoro. D’altra parte, quando va bene, colpisce le persone con una minore resilienza e livelli di stress più elevati», afferma Rechsteiner.
Il Consigliere nazionale centrista chiede anche che i privati e i datori di lavoro si assumano la responsabilità della prevenzione. «Dobbiamo reagire rapidamente affinché le rendite AI non debbano nemmeno essere erogate».