La prospettata chiusura di 170 uffici postali ha provocato una valanga di reazioni indignate.
BERNA - L'annunciata chiusura di 170 uffici postali (su 760) ha alzato un vero e proprio polverone sul Gigante Giallo. Particolarmente indignato è il Partito socialista svizzero che parla di «danno per l'azienda e la popolazione» invitando il Consigliere federale Albert Rösti a «intervenire contro questi piani di smantellamento», salvaguardando il «servizio pubblico».
«La Posta Svizzera si trova in una buona situazione finanziaria: con anni di utili milionari a tre cifre, un'attività di spedizione pacchi in piena espansione e forti guadagni per PostFinance. Non c'è quindi motivo di ridurre la presenza della Posta», rincara la dose il Consigliere nazionale Bruno Storni. «Una riduzione degli uffici postali comporta un allungamento degli spostamenti per la popolazione, soprattutto nelle zone rurali».
Anche per il Gruppo svizzero per le regioni di montagna (SAB) l'ulteriore chiusura di filiali è «inaccettabile». Nelle regioni discoste, infatti, la rete postale è già troppo «diluita» e le alternative non raggiungono «lo stesso livello» di servizi. «Gli uffici postali - conclude il SAB - sono molto importanti anche per le operazioni di pagamento e per rifornire la popolazione di contanti, dato che sempre più filiali bancarie nelle zone rurali vengono chiuse».
Sulla vicenda si è espresso anche Transfair che «pur deplorandola non è sorpreso» della decisione dei vertici della Posta. «È ora importante - ha precisato il sindacato all'agenzia di stampa Keystone-ATS - che i dipendenti possano mantenere il loro impiego e che siano soggetti al contratto collettivo di lavoro».
L'annuncio della chiusura di 170 filiali non è piaciuto nemmeno al consigliere nazionale della Lega Lorenzo Quadri che sulla questione ha deciso di interpellare il Consiglio federale. «Berna condivide la desertificazione postale?», chiede Quadri, sottolineando come «La Posta faccia sempre meno La Posta» per dedicarsi ad attività collaterali «più redditizie», trasformando «le proprie filiali in bislacchi bazar».