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La conferenza di pace chiude l’aeroporto per cinque giorni. L’operatore: «Chiedo i danni» La perdita economica sarebbe di 20'000 franchi.
STANSSTAD (NW) - Per garantire la sicurezza degli ospiti internazionali della conferenza di pace, dal 13 al 17 giugno sarà in vigore una rigorosa no-fly zone intorno al Bürgenstock. La chiusura comporterà perdite finanziarie per l'aeroporto di Buttwil, tanto che l’operatore è intenzionato a chiedere i danni alla Confederazione.
I divieti - La notizia è riportata dalla Luzerner Zeitung. La zona di interdizione al volo avrà un raggio di circa 46 chilometri intorno alla sede della conferenza sul lago dei Quattro Cantoni. Il divieto si applica ai piccoli aerei che volano a vista così come agli aerei più grandi per uso privato.
Il caso di Buttwill - Il divieto, quindi, comprende anche il piccolo scalo di Buttwill, inaugurato negli anni Settanta e usato tutto l’anno da piccoli velivoli ed elicotteri. «Siamo stati informati con largo anticipo della misura che sarebbe stata imposta - spiega il direttore della scuola di volo Patrik Eichenberger - ma il divieto di volo è estremamente spiacevole per noi».
La perdita - Il calcolo da parte dell’operatore è di una perdita stimabile in 20’000 franchi. «E se il tempo fosse bello, sarebbe ancora maggiore». L'istruttore ha chiesto all'associazione svizzera degli aerodromi di chiedere un risarcimento alla Confederazione. Non tutti gli scali sono però interessati dal divieto. L'eliporto di Holziken nel canton Argovia, che si trova ai margini del distretto, può continuare a operare con delle restrizioni. L'aeroporto di Birrfeld (AG), che si trova appena fuori dal cerchio rosso, non è direttamente interessato.
Le misure dell'aeronautica militare - Secondo il Consiglio federale, le restrizioni nella no-fly zone saranno «attivate a seconda della valutazione della situazione di minaccia». L'Aeronautica militare si riserva il diritto di apportare modifiche o inasprire le restrizioni con breve preavviso.
