Niente grande rivoluzione, le urne hanno bocciato le iniziative a tema salute di Ps e Centro. All'orizzonte un'improbabile intesa?
BERNA - Dopo la storica vittoria della 13esima Avs, la triste e dolorosa costante dei premi che salgono così come alcuni sondaggi pre-elettorali poteva anche sembrare cosa fatta.
Le iniziative di Ps e Centro, la prima soprattutto, sembravano avere una piccola – ma reale – chance di riuscire a fare breccia nello status quo intervenendo direttamente su uno dei problemi più sentiti nella nostra ricca Svizzera: i costi della salute e dell'assicurazione malattia.
Alla fine le urne hanno sconfessato questi disegni ed entrambe le proposte sono risultate bocciate, in maniera più o meno netta. L'Iniziativa per premi meno onerosi è invece stata respinta dal popolo svizzero con il 55,47% dei voti, mentre l'Iniziativa per un freno ai costi con un 62,77%.
Evidente il proverbiale “Röstigraben” con solo i cantoni latini (e nemmeno tutti) a votare sì. È, senza grandi sorprese, il caso del Ticino che ha premiato entrambe (57,54% di sì per la prima e 50,6% sulla seconda).
Come mai è andata come è andata? Secondo molti osservatori a giocare contro alle due iniziative è stato proprio il sì sulla 13esima Avs che più che da apripista ha fatto da freno mettendo in dubbio soprattutto la sostenibilità della proposta socialista ritenuta da molti troppo onerosa per le borse statali.
Insomma, anche a livello federale, spesso e volentieri si è votato con una mano sul borsello.
Dall'altro c'è stato anche una sorta di reciproco sgambetto fra le due iniziative accomunate dal tema, ma dagli intenti del tutto diversi. Secondo l'analista politica di gfs.bern Martina Mousson sentita dal Blick chi ha votato i premi meno onerosi poi non ha votato il freno ai costi – ritenuto poco chiaro – e spesso anche viceversa.
Impossibile negare che, tanto per i socialisti quanto per il Centro, quella di questo 9 giugno sia stata una sconfitta cocente.
Malgrado ciò il PS ha confermato l'intenzione di ritornare sul tema rispolverando la proposta (già bocciata nel 1994 e nel 2014) di una cassa malati unica: «È ora che questa guerra fra le assicurazioni, che costa milioni al cittadino, finisca», ha commentato a 20 Minuten il co-presidente Cédric Wermuth. E dall'altra parte, il presidente del Centro Gerhard Pfister, si dice «aperto» a valutare un possibile sostegno alla proposta.