Le due proposte per alleggerire i premi di cassa malati non hanno convinto la popolazione svizzera. Il problema però persiste.
ZURIGO - I risultati alle urne sono stati chiari: le due iniziative, rispettivamente di Ps e Centro, per frenare i costi sanitari non hanno convinto la popolazione svizzera. Una netta bocciatura (il "no" ha raggiunto il 55.5% per la proposta del fronte progressista e addirittura il 62.8% per quella del Centro) che non ha però scoraggiato chi è convinto che bisogna fare qualcosa per sgravare le famiglie dalla spesa sanitaria.
Il problema dell'aumento esponenziale dei premi di cassa malati infatti persiste. E con esso la necessità di trovare, al più presto, una soluzione. Se il Partito socialista ha già annunciato di voler rispolverare la già citata cassa malati unica, ecco che anche su altri fronti qualcosa sembra muoversi. Qual'è quindi la ricetta vincente? 20Minuten ha posto la questione ai diretti interessati.
La lobby degli ospedali
«I cittadini si aspettano innanzitutto un'assistenza sanitaria di qualità», ha spiegato al quotidiano svizzero tedesco il consigliere nazionale della PLR Peter Schilliger e vicepresidente dell'Ospedale cantonale di Lucerna. «Il nostro ospedale cerca di fornire quanti più servizi possibili in regime ambulatoriale». Cioè gli interventi eseguiti in ospedale dove il paziente viene dimesso dopo poche ore e senza pernottamento.
«In futuro saremmo in grado di incrementare il numero di questi interventi grazie alla registrazione e alla consulenza digitale», ha concluso Schilliger, aggiungendo che i costi si potranno comprimere raggruppando i servizi in un'unica visita medica.
I farmaci
«I farmaci generici e biosimilari, cioè medicinali biologici simili a uno già approvato di cui è scaduto il brevetto, costano fino al 70% in meno rispetto ai preparati originali», ha affermato il consigliere nazionale UDC Thomas de Courten, presidente dell'associazione Intergenerika. Incentivare l'uso dei farmaci generici, secondo una stima di de Courten, ridurrebbe la spesa di 600 milioni di franchi all'anno.
Una proposta concreta è già stata avanzata. «Chiediamo sconti sui prezzi più elevati, periodi di revisione più brevi e un adeguamento dei margini di vendita», ha detto de Courten. Il Parlamento ha già dato il suo consenso, ora la palla passa al Consiglio federale.
I dottori
«La nuova tariffa per le prestazioni mediche ambulatoriali deve entrare in vigore rapidamente», ha spiegato la consigliera nazionale della PLR Bettina Balmer, di professione medico e membro del consiglio direttivo dell'Ordine dei medici di Zurigo. Ma anche la trasformazione digitale nel settore sanitario deve fare passi avanti.
Ma non solo. Balmer punta tanto sull'informazione. La popolazione deve sapere meglio quando sono necessari i servizi medici. «In qualità di medico, trovo sia importante fornire solo i servizi realmente necessari».
Il settore infermieristico
«Attualmente stiamo lavorando all'attuazione dell'iniziativa infermieristica», ha rilanciato il consigliere nazionale GLP Patrick Hässig, anch'egli specialista infermieristico. «Un incremento del personale infermieristico specializzato permette di trattare i pazienti in modo più efficace e di ridurre il tempo medio della visita.» Insomma: i pazienti possono lasciare più velocemente l'ospedale. Secondo le stime di Hässig solo negli ospedali per malattie acute si potrebbero risparmiare 357 milioni di franchi all’anno.
Misure che unite alla digitalizzazione del settore sanitario potrebbero risultare efficaci. «L'introduzione e l'espansione di soluzioni digitali come le cartelle cliniche elettroniche e la documentazione sanitaria digitale riducono i costi amministrativi», ha spiegato la consigliera nazionale SP Farah Rumy, rappresentante del settore sanitario.
Le farmacie
I costi delle farmacie lievitano ma il consigliere nazionale dell'UDC Thomas Bläsi, membro del consiglio direttivo dell'"Association des pharmaciens indépendants", difende il settore: «Il lavoro delle farmacie rappresenta solo una percentuale minima dei costi sanitari totali.»
L’industria farmaceutica riceve la maggior parte del prezzo dei farmaci. Il prezzo di acquisto e di vendita dei medicamenti non dipende dalle farmacie, ma dal Consiglio federale, dall'industria farmaceutica e dalle casse malati.