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SVIZZERAStudiano di più, ma sono (ancora) pagate di meno

11.06.24 - 21:31
La quota di donne che accedono alla formazione terziaria supera quella degli uomini, ma il divario salariale si attesta ancora al 18%.
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Fonte Ust
Studiano di più, ma sono (ancora) pagate di meno
La quota di donne che accedono alla formazione terziaria supera quella degli uomini, ma il divario salariale si attesta ancora al 18%.

BERNA - Le donne sono più studiose degli uomini. È quanto emerge dall'ultimo studio sull'uguaglianza tra donna e uomo diffuso martedì dall'Ufficio federale di statistica (Ust) secondo cui il livello di formazione delle persone di genere femminile sia aumentato rispetto a quello degli uomini negli ultimi vent'anni. Se nel 2000 infatti le donne tra i 25 e i 34 anni che avevano un diploma di livello terziario erano solo il 17%, nel 2022 sono passate al 53%, superando la percentuale degli uomini di ben tre punti (50%), anch'essa in aumento rispetto al 34% registrato 22 anni prima.

Ust

Settori formativi - Per quanto riguarda i settori formativi, le giovani donne sono nettamente sottorappresentate nelle formazioni professionali e nei campi di studio in ambito tecnico, mentre i giovani uomini lo sono in ambito di sanità e assistenza sociale. Nel 2022, ad esempio, tra le persone in apprendistato nel campo di formazione «Cura di ammalati e ostetricia» gli uomini erano il 15%, mentre nel campo «Elettricità ed energia» le donne erano il 3%.L'indagine mostra inoltre che nonostante la quota di ricercatrici dal 2000 al 2022 sia aumentata ben del 17%, passando da 21 a 38 punti percentuali, le donne sono ancora sottorappresentate in tutte le fasi della carriera scientifica. Le donne occupate sono sempre di più, ma part time - Cresce inoltre il numero di donne occupate: si pensi che nel 1991 la quota di donne attive nel mondo del lavoro si attestava al 66%, quella degli uomini al 90%. Nel 2023, riporta l'Ust, la percentuale delle prime è cresciuta al 77%, mentre balza all'occhio che quella degli uomini è significativamente diminuita all'84%. Tuttavia viene confermato che le donne tra i 15 e i 65 anni, attive nel mondo del lavoro, risultano essere per la maggior parte dei casi impiegate a tempo parziale (57%). Per gli uomini, la quota che lavora a queste condizioni è solo del 17%.

Emerge inoltre che nonostante sia in aumento la formazione terziaria, sono ancora sottorappresentate nelle posizioni dirigenziali, al 37% a fronte del 73% degli uomini. Così come nella sfera politica, sia a livello cantonale che federale: solo al Consiglio nazionale la quota è più elevata.

Differenza salariale al 18% - Tra gli altri aspetti, lo studio mette in luce che ancora nel 2020 la differenza salariale era elevata: le donne hanno infatti guadagnato mediamente 6'817 franchi, a fronte degli 8'317 franchi degli uomini, attestando così il divario salariale al 18%. L'Ust tiene a sottolineare che nel 52% dei casi la differenza tra gli stipendi è giustificata da diversi fattori, come la posizione professionale, la formazione e il settore di impiego, ma che per la restante parte (48%), non lo è.

Le differenze permangono poi quando si parla di pensione: le donne devono fare i conti con 17'293 franchi in meno di rendita complessiva. Il che corrisponde a un divario di genere del 33%.

Le coppie con figlie preferiscono il tempo parziale - Per quanto riguarda la vita di coppia, coloro che hanno figli sotto i 13 anni e vivono secondo un modello di attività professionale piuttosto egualitario rappresentano una minoranza: nel 14% dei casi sia la partner che il partner lavorano a tempo pieno e nel 9% dei casi lavorano entrambi a tempo parziale. In questo frangente si nota quindi una discrepanza tra ideale e realtà. Per poco meno della metà delle coppie con figli di età inferiore ai 4 anni, il modello con entrambi i genitori che lavorano a tempo parziale è ritenuto quello ideale, ma nella realtà solo nel 13% delle coppie il lavoro è ripartito secondo questo modello. Inoltre, in circa un quarto delle coppie con figli, i lavori domestici vengono svolti sia dal partner che dalla partner. Nelle coppie senza figli, vengono svolti da entrambi in egual misura.

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