Dopo esserci già passato, il fascicolo ritorna al Nazionale. Acceso, come prevedibile, il dibattito alla Camera alta.
BERNA - Pochi giorni dopo la votazione popolare sui premi di cassa malattia, il Consiglio degli Stati è tornato a occuparsi oggi di costi della salute, approvando un secondo pacchetto di misure per contenerli. Una delle principali riguarda la promozione di reti di cure coordinate, che il Nazionale aveva bocciato. Interventi anche sui farmaci e in ambito ostetrico. Il dossier torna alla Camera del popolo.
Il dibattito di entrata in materia è stato piuttosto acceso, mettendo subito in luce la distanza tra le varie sensibilità presenti in parlamento, tra chi spinge per interventi incisivi e chi frena, preferendo temporeggiare.
La ministra della sanità Elisabeth Baume-Schneider ha sottolineato la necessità urgente di agire. Damian Müller (PLR/LU) ha per contro chiesto una pausa, affinché gli attori del settore possano farsi un'idea d'insieme. Sulla stessa lunghezza d'onda Hannes Germann (UDC/SH), per il quale «parliamo sempre solo di costi e risparmi invece magari di guardare al tutto».
Pierre-Yves Maillard (PS/VD) ha replicato che «ci sono delle lobby che difendono degli interessi ed è illusorio attendersi che facciano qualcosa per ridurre i costi», prima di aggiungere che le soluzioni possono venire solo dal parlamento. Pirmin Bischof (Centro/SO) ha attaccato il modello tariffario Tarmed, definendolo obsoleto e ingiusto: «da anni sappiamo che non è sostenibile».
Una volta entrato nel merito del dossier, il plenum si è occupato di uno dei punti cardine, la proposta del governo di introdurre reti coordinate di cure, accolta con 25 voti a 17. La misura era stata respinta dal Nazionale, per il timore che generi troppa burocrazia. Un punto di vista condiviso da diversi "senatori" di destra. Per Josef Dittli (PLR/UR), il beneficio finanziario sarebbe incerto.
Le reti dovrebbero raggruppare professionisti della salute di varie discipline in modo da migliorare per esempio il trattamento di persone affette da malattie croniche multiple, ha precisato a nome della commissione Erich Ettlin (Centro/OW).