L'idea allo studio per monitorare l’utilizzo sempre in crescita della polvere bianca e dei suoi derivati
BERNA - Una distribuzione controllata della cocaina. È quanto si sta studiando per cercare di controllare e monitorare l’utilizzo della polvere bianca che si sta diffondendo sempre di più così come per i derivati quali il crack.
Ecco allora che la Commissione federale per le questioni relative alle dipendenze e alla prevenzione delle malattie non trasmissibili (CFANT) lancia un appello urgente per contrastare la massiccia diffusione - come rivelato dalla “NZZ am Sonntag” - delle sostanze stupefacenti.
Commento - Secondo Christian Schneider, vicepresidente dell’organizzazione, «prima è, meglio è, perché stiamo andando verso una vera crisi». Secondo il monitoraggio delle acque reflue effettuato in dieci città svizzere, nel 2023 i residui di cocaina sono aumentati di un terzo rispetto al 2021.
Una prima assoluta - La distribuzione mirata di cocaina ai tossicodipendenti sarebbe una novità mondiale. Secondo il quotidiano zurighese, l'appello della Commissione sembra essere stato ascoltato anche dalle città, che starebbero già studiando come mettere tutto ciò in pratica. Si stanno valutando diverse ipotesi, tra queste oltre alla distribuzione controllata del farmaco, anche locali destinati al consumo.
Politica- Ma l'opposizione politica si fa già sentire: «Lo Stato deve proteggere la popolazione dalla droga, non offrirla», ha detto il consigliere nazionale Mauro Tuena (UDC). Anche tra gli specialisti si levano voci critiche, tra cui Boris Quednow, ricercatore sulle dipendenze presso l'Università di Zurigo. Recentemente ha dichiarato alla “NZZ” che il desiderio di consumare cocaina e i rischi per la salute sono molto maggiori rispetto a quelli dell'eroina. Si oppone quindi alla distribuzione. La risposta di Christian Schneider del CFANT è chiara: «Un rilascio controllato ai tossicodipendenti non può mirare a evitare il danno, ma solo a ridurlo.» Se le persone dipendenti ottengono così calma, sostegno e sicurezza, è già qualcosa di vinto».
Losanna, “capitale del crack” nel 2023
Dal monitoraggio 2023 della Confederazione delle acque di scarico di ciascuna delle dieci città monitorate è emerso che è a Losanna che si consuma più crack, seguita da Coira, Svitto e Zurigo. Il crack è particolarmente preoccupante a causa del suo enorme potenziale di dipendenza, che porta alla miseria molte persone dipendenti.