Le organizzazioni di protezione della natura lanciano un appello a Confederazione e Cantoni, per continuare a promuoverle finanziariamente
ZURIGO - Il lupo attacca, ma le greggi vanno protette e soprattutto in modo adeguato. È quanto sostengono le organizzazioni di protezione della natura (GLS, Pro Natura e WWF) che, per aiutare gli alpigiani a far fronte ai relativi investimenti, hanno lanciato un appello alla Confederazione e ai Cantoni, affinché continuino a promuovere anche finanziariamente la protezione delle greggi. Una questione di estrema rilevanza, in quanto per essere efficace richiede soldi e tempo.
È un fatto noto, infatti, che le greggi protette in modo adeguato subiscono molti meno attacchi da parte dei grandi predatori rispetto a quelle non protette. L'anno scorso, ad esempio, l'80% delle predazioni da parte del lupo nel cantone Vallese è avvenuto in greggi non protette. E nei casi in cui lo erano, sono state riscontrate delle lacune. Tra cui, l'assenza di un cane di protezione, pecore all'esterno del ricovero notturno e, ancora, la mancanza di una rete elettrificata, che i lupi riescono a evitare.
I gestori d'alpeggio, d'altro canto, per adottare tutte queste misure sono alle volte costretti a fare degli investimenti impegnativi. Si consideri che, secondo uno studio del 2019 del Büro Alpe, i maggiori costi per la protezione delle greggi non coperti dai contributi pubblici ammontano a circa 9mila franchi l'anno per alpeggio. «Ma - scrivono le associazioni - colmare le lacune è la soluzione più semplice» per evitare poi le perdite dei capi.
Coprire la totalità dei costi - Visto l’aumento della popolazione di lupi, dal 2022 la Confederazione stanzia, in aggiunta alle sovvenzioni a preventivo di circa 3,5 milioni di franchi, crediti speciali annuali per un totale di 4-7 milioni di franchi. È parere delle organizzazioni di protezione della natura che il settore pubblico debba coprire regolarmente anche in futuro la totalità dei costi della protezione delle greggi, in conformità al mandato costituzionale della Confederazione di proteggere le specie e ai fini della certezza della pianificazione per gli alpigiani.
La protezione delle greggi, una questione di solidarietà - Infine, le organizzazioni di protezione della natura sottolineano che le greggi non protette in modo adeguato costituiscono una sorta di campo di allenamento per i lupi, perché imparano a superare le misure di protezione. È chiaro dunque che i detentori di animali da reddito che non adottano misure di protezione non danneggiano soltanto i propri animali, bensì anche le attività vicine.
Le organizzazioni di protezione della natura raccomandano a Confederazione e Cantoni di colmare in particolare le lacune seguenti a livello di finanziamento ed esecuzione:
- contributi alle recinzioni pari al costo d’acquisto totale, elettrificazione inclusa;
- indennizzo del maggior bisogno di personale per tutte le misure promosse;
- programma nazionale di allevamento e addestramento per cani di protezione delle greggi quale base per programmi cantonali, nonché verifiche decentralizzate dell’impiego dei cani;
- misure volte a migliorare la compatibilità delle attività sugli alpeggi con il resto del mondo professionale;
- campagna di formazione per garantire la disponibilità a lungo termine di specialisti in protezione delle greggi.