Il Barometro nazionale sull’uguaglianza 2024 rileva le esperienze della Generazione Z
BERNA - Gli uomini ritengono che in Svizzera la parità di genere sia stata raggiunta pressoché in tutti gli ambiti, mentre le donne sono del parere diametralmente opposto.
È quanto evidenzia la terza edizione del Barometro nazionale sull’uguaglianza commissionato dalla Conferenza svizzera dei delegati alla parità (CSP) all’istituto di ricerca Sotomo.
Giudizio - Il Barometro sull’uguaglianza 2024 si concentra in particolare sulla generazione Z e porta alla luce importanti discrepanze: i giovani uomini giudicano lo stato della parità di genere in Svizzera notevolmente più avanzato rispetto alle donne della generazione Z, ma anche rispetto agli uomini delle generazioni precedenti.
Finalità - L’obiettivo del Barometro nazionale sull’uguaglianza 2024 era rilevare le considerazioni e le esperienze delle persone più giovani (nate tra il 1997 e il 2007) nell’ambito delle questioni legate alla parità, nonché le loro aspettative circa eventuali misure di carattere politico e sociale in questo campo, confrontandole con quelle delle generazioni precedenti. I risultati mostrano che all’interno della generazione Z le donne esprimono un parere nettamente più critico sullo stato della parità di genere rispetto agli uomini.
Differenze - Sebbene più marcata nella generazione Z, tale differenza tra i generi si osserva in tutte le generazioni precedenti. Le differenze tra i generi non si limitano solo alla percezione circa la parità, ma si manifestano anche nel grado di soddisfazione espresso rispetto alla conciliabilità tra lavoro e famiglia e in termini di esperienze di discriminazione e situazioni abusive vissute.
Principali risultati - Come detto le donne e gli uomini esprimono una valutazione completamente differente circa lo stato della parità di genere. Per la maggioranza delle donne non si è ancora raggiunta la parità sul lavoro, in famiglia, in politica e nelle posizioni dirigenziali. Solo nell’ambito della formazione la maggioranza delle donne si ritiene essere sullo stesso piano degli uomini. Al contrario, la maggior parte degli uomini considera che la parità sia stata raggiunta, almeno in parte, in tutti gli ambiti citati.
La maggioranza delle persone intervistate ritiene che a livello di salari, conciliabilità lavoro-famiglia, possibilità di carriera e ripartizione dei lavori domestici l’uguaglianza non sia ancora stata raggiunta. Gli uomini della generazione Z sono di opinione discordante a riguardo: circa lo stato della parità di genere relativamente a questi punti esprimono infatti un giudizio nettamente meno critico delle donne della medesima generazione e degli uomini di quelle precedenti.
Gestione delle molestie - Il dibattito pubblico sulle molestie sessuali, che si è intensificato negli ultimi anni, non ha lasciato indifferenti. Un’evidente maggioranza delle donne e degli uomini di tutte le generazioni giudica importante il dibattito mediatico su questo tema e sette persone su dieci credono abbia innescato un cambiamento, sotto forma di una maggiore comprensione nei confronti delle vittime, una riflessione sul proprio atteggiamento o un senso di insicurezza. Più di quattro donne su cinque hanno già vissuto situazioni caratterizzate da comportamenti abusivi, mentre negli uomini il tasso è circa del 50%. In tali situazioni, metà delle donne adotta una strategia per evitare tutto ciò e cerca di allontanarsi dal luogo in cui si è verificato il fatto. Gli uomini reagiscono in questo modo molto più raramente.
Relazioni e famiglia - La maggioranza delle persone intervistate ritiene che i genitori in Svizzera siano perlopiù insoddisfatti della ripartizione dei compiti di accudimento di figli e figlie e delle attività lavorative: solamente una persona su cinque crede che i genitori ripartiscano gli ambiti esattamente come vorrebbero. Si rileva un’ampia richiesta da parte della popolazione di politiche finalizzate a promuovere la conciliabilità tra attività lavorativa e famiglia: il 91% delle persone intervistate sostiene, ad esempio, orari di lavoro flessibili, il 76% è a favore di una ripartizione flessibile dei congedi parentali e il 74% auspica la creazione di più posti negli asili nido. È soprattutto la generazione Z a sostenere tali misure come anche l’incentivazione di un congedo più lungo.
Diversità di genere - Gli incentivi volti a rafforzare i diritti delle persone LGBTIQ+ trovano riscontro positivo soprattutto tra le donne, che sostengono anche con maggiore frequenza l’esistenza di più di due generi. Tra i giovani uomini si rileva il livello più basso di consenso rispetto al concetto di genere non binario.