Il nuovo piano quadro entrerà in vigore dal primo agosto 2024
BERNA - Dopo trent'anni, entrerà in vigore a partire dal primo di agosto del 2024 il nuovo piano quadro degli studi per le scuole di maturità. Tale piano, che dovrebbe rendere più omogenei i titoli di studio, prevede una durata minima del liceo di quattro anni in tutti i Cantoni. I criteri per il superamento dell'esame di maturità rimangono invece invariati.
Tempi - I Cantoni hanno tempo fino all'inizio dell'anno scolastico 2029/2030 per attuare le nuove disposizioni. Berna (parte francofona), Giura, Neuchâtel e Vaud, che devono passare a un liceo di quattro anni, hanno un massimo di dieci anni per farlo, specifica la Conferenza delle direttrici e direttori cantonali della pubblica educazione (CDPE).
Commento - Stando a Silvia Steiner, presidente della CDPE, l'obiettivo della revisione totale era quello di migliorare la comparabilità nazionale della maturità e, a lungo termine, di garantire l'accesso all'università senza esami per i possessori di un certificato di maturità.
Novità - Il nuovo piano specifica gli obiettivi della formazione liceale e descrive i requisiti minimi applicabili ai contenuti pedagogici e trasversali delle varie materie e alle competenze da acquisire. Il piano renderà questi requisiti più comparabili a livello nazionale e stabilirà un quadro di riferimento per i piani di studio delle scuole di maturità dei Cantoni.
Passato - Rispetto alla versione del 1994, il nuovo piano si basa su una concezione comune degli obiettivi della formazione liceale. Aree trasversali come l'interdisciplinarità, l'educazione allo sviluppo sostenibile e alla cittadinanza, nonché l'alfabetizzazione digitale, sono ora consolidate in capitoli propri. Anche i requisiti minimi stabiliti per le varie materie fondamentali sono formulati in modo più vincolante rispetto al passato.
Materie - L'informatica, l'economia e il diritto, che in precedenza erano materie obbligatorie, saranno ora insegnate come materie fondamentali di maturità. I Cantoni avranno maggiore libertà nella scelta delle materie opzionali (opzioni specifiche e complementari), poiché le nuove basi giuridiche non prevedono più un elenco definito di materie. Il lavoro interdisciplinare rappresenterà almeno il 3% del tempo di insegnamento. Vengono incoraggiate, tra l'altro, l'equità, le opportunità di scambio e di mobilità e l'impegno per il bene comune.