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SVIZZERARicoverato anche se non necessario? Colpa dei conti in rosso degli ospedali

03.07.24 - 06:30
Le operazioni ambulatoriali sarebbero più economiche rispetto a quelle in regime stazionario, ma non convengono alle cliniche.
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Fonte NZZ
Ricoverato anche se non necessario? Colpa dei conti in rosso degli ospedali
Le operazioni ambulatoriali sarebbero più economiche rispetto a quelle in regime stazionario, ma non convengono alle cliniche.

BERNA - I numeri, di solito, non mentono. In Svizzera, quattro operazioni su cinque sono eseguite in regime di ricovero. La proporzione è superiore rispetto a tanti altri Stati: in Francia sono meno della metà. In Canada e negli Stati Uniti, invece, sono una su cinque.

Le liste delle operazioni - Le nuove tecniche mediche consentirebbero di compiere “ambulatorialmente” (cioè senza pernottamento in ospedale) una grande fetta di interventi: le liste pubblicate il 1 gennaio comprendono un’intera gamma di operazioni (dalla cataratta alle tonsille). Secondo l'Ufficio federale della sanità pubblica (UFSP), le eccezioni sarebbero consentite solo in presenza di malattie concomitanti che aumentano il rischio di complicazioni.

I costi - Le operazioni ambulatoriali non sono in grado di coprire i costi. Stando a un’indagine della NZZ, compiuta grazie alle testimonianze raccolte in tre ospedali svizzeri, le differenze di prezzo sono evidenti: per esempio, un intervento di ernia inguinale può costare, in regime stazionario, 5’500 franchi in più. La cifra è più o meno la stessa per l’emorroidectomia. Per il tunnel carpale, l’ospedale riceve oltre 4’000 franchi se il paziente viene ricoverato: la cifra si abbassa di un quarto se viene eseguita ambulatorialmente.

Come funziona - Attualmente, i cantoni, e quindi i contribuenti, forniscono almeno il 55% dei finanziamenti per i servizi ospedalieri, mentre il resto è a carico degli assicuratori sanitari, cioè di chi paga i premi. Nel settore ambulatoriale, il 100% dei servizi è coperto dall’assicurazione sanitaria obbligatoria.

Più notti in ospedale - Visti i forti incentivi finanziari, c’è motivo di credere che gli ospedali preferiscano tenere i pazienti in reparto più a lungo possibile, così da generare maggiori entrate. Anche perché molte cliniche sono attualmente in rosso e, per dirla con le parole della consigliera nazionale PLR Regina Sauter, presidente di H+, «non sarebbe finanziariamente sostenibile per gli ospedali effettuare più trattamenti su base ambulatoriale».

La votazione - La riforma, su cui si voterà a novembre, prevede un finanziamento uniforme dei servizi ambulatoriali e ospedalieri da parte dei Cantoni e delle assicurazioni sanitarie. I cantoni dovranno pagare il 26,9%. Il restante 73,1% sarà finanziato dagli assicuratori, indipendentemente dal fornitore e dal luogo di erogazione dei servizi. Il Parlamento ha impiegato 14 anni per completare questa riforma.

Un cambio di paradigma? - Una soluzione sarebbe aumentare in modo significativo la remunerazione delle prestazioni ambulatoriali, eventualmente a discapito di quelle ospedaliere. Questo modello richiederebbe, però, un nuovo modo di pensare da parte di chirurghi e infermieri. «Il settore ambulatoriale è altamente standardizzato, è molto più veloce e tutti gli ingranaggi devono combaciare, afferma Dominique Kuhlen, Chief Clinical Officer di Hirslanden. «Se tutto funziona bene - conclude Kuhlen - la procedura è più economica e, inoltre, è migliore per i pazienti: devono investire meno tempo e il rischio di infezioni ospedaliere è molto più basso».

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