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SVIZZERAA bordo della “Tesla dell'Eutanasia” per l'ultimo viaggio

04.07.24 - 21:33
La capsula della morte Sarco dovrebbe essere usata nelle prossime settimane. Se dovesse funzionare, sarebbe un successo per il suo ideatore.
Exit International
Fonte NZZ
A bordo della “Tesla dell'Eutanasia” per l'ultimo viaggio
La capsula della morte Sarco dovrebbe essere usata nelle prossime settimane. Se dovesse funzionare, sarebbe un successo per il suo ideatore.
I dubbi sul suo utilizzo rimangono però molti.

ZURIGO - Basta premere un pulsante e dopo pochi attimi si muore senza dolore. Si riempie di gas di azoto e la persona al suo interno perde i sensi, per poi spirare, a causa dell'assenza di ossigeno.

Dovrebbe funzionare così la capsula suicida "Sarco", nata da un'idea del 76enne australiano Philip Nitschke e che non prevede l'assunzione o la somministrazione via endovenosa di farmaci. Già da tempo si vocifera un suo imminente arrivo anche in Svizzera.

Sarco assomiglia a un mezzo di trasporto futuristico, per questo è stato soprannominato la "Tesla dell'eutanasia". Il suo designer Alexander Bannink sostiene che sia stato progettato per aiutare i pazienti durante l'ultimo viaggio, poiché possono vedere il cielo attraverso il coperchio trasparente.

La capsula, stampata in 3D, può essere anche utilizzata come feretro, se necessario, in quanto realizzata in materiale biodegradabile. Infine, non essendo richiesti farmaci, la visione di Nitschke è che un giorno gli interessati possano costruirsela da soli. L'azoto, inoltre, è un gas relativamente facile da ottenere.

La scelta della Svizzera per la prima - Nel frattempo Nitschke, che ha fondato una filiale elvetica di Exit International con il nome di Exit Switzerland (da non confondere con Exit Svizzera, poiché le due organizzazioni non hanno nulla a che fare l'una con l'altra), ha scelto il nostro Paese come luogo per la première di Sarco.

Consultando il sito web di Exit Switzerland, sotto un'immagine della capsula suicida, è presente la scritta «Coming soon». Inoltre, lo scorso 10 giugno in un post online, l'inventore ha annunciato che l'uso di Sarco sarebbe stato previsto «nelle prossime settimane».

Secondo fonti ben informate, scrive la NZZ, i preparativi sono in gran parte completati e il lancio è previsto per luglio. La persona autorizzata a morire, selezionata per la prima procedura di suicidio assistito, sarebbe già pronta.

Ma perché proprio in Svizzera? La scelta è da ricondurre alle regole liberali della Confederazione, considerata da molti, Nitschke compreso, un paradiso per gli attivisti della dolce morte. Già nel 2021 aveva anticipato che il primo utilizzo di Sarco sarebbe avvenuto proprio su suolo confederato.

Invito alla calma - Danièle Bersier, la portavoce di Exit Svizzera tedesca, invita alla prudenza. In futuro Nitschke «non tratterà più di qualche caso isolato con la sua capsula per il suicidio assistito in Svizzera». Aggiungendo inoltre che il suo uso non lederà l'immagine di Exit Svizzera: «la nostra organizzazione è già affermata e per questo ben distinguibile da quella di Nitschke».

Molti sono, a ogni modo, gli interrogativi che l'utilizzo di questo strumento lascia aperti. Su tutti: quanto è sicura Sarco? E, soprattutto, l'uso dell'azoto consente davvero un trapasso rapido e indolore?

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