È il primo caso in Svizzera e riguarda uno studente delle superiori di Zugo che si è vista "sospesa" una bocciatura per 4 anni. Ma poi...
ZUGO - Un passaggio non proprio indolore, quello di uno studente 12enne che - in seguito a un trasferimento familiare - ha finito per trovarsi fra i banchi del ginnasio cantonale di Zugo. Il suo percorso scolastico sarà così tribolato da finire su diversi quotidiani d'Oltregottardo e addirittura davanti al Tribunale federale.
Tutto comincia nel 2021, il ragazzo finisce il semestre così malamente che gli viene concesso di continuare a frequentare la scuola solamente in via eccezionale. Alla fine dell'anno però la media non migliora e la bocciatura è sonora. Come è regola nel canton Zugo, il 12enne deve lasciare la scuola e pensare a un altro percorso di studi.
I genitori del giovane hanno però deciso di fare ricorso, prima alla direzione poi - via via a tutti i tribunali competenti, fino a giungere - 4 anni dopo - davanti al Tribunale federale. Durante tutti questi anni il figlio, oggi 16enne, ha continuato a frequentare la scuola, beneficiando dell'effetto sospensivo del ricorso.
Fra le motivazioni portate davanti alla corte dall'avvocato della famiglia, il fatto che il ginnasio fosse stato negligente nella sua gestione documentaria non conservando alcuna copia degli esami scritti del ragazzo. Questo «rendeva impossibile calcolare in maniera esatta e univoca la media del ragazzo».
Una tesi che non ha convinto la massima corte, secondo la quale «lo studente era in possesso degli originali, consegnati dopo che le note venivano inserite nel database della scuola, e quindi lui e i genitori potevano facilmente rendersi conto del suo andamento scolastico».
Il Tribunale federale ha quindi deciso di respingere il ricorso, confermando quindi l'espulsione del ragazzo, e condannando la famiglia a pagare 2'000 franchi di spese legali.
Si tratta del primo caso di questo tipo ad arrivare così “in alto”, giuridicamente parlando.
Thomas Minder, presidente dell'Associazione dei direttori scolastici svizzeri (VSLCH), interpellato dal TagesAnzeiger commenta: «Un buon rapporto tra insegnanti e genitori è fondamentale per evitare controversie ma, in alcuni casi, per quanto ci si sforzi di mediare, semplicemente non si può».
«Chi vive positivamente lo scambio con la scuola di solito ha pochi motivi per diffidare del giudizio dell’insegnante, sono anche io un padre e per me una cosa è chiara, se mio figlio andasse davvero male al ginnasio, penseremmo a un percorso di studi alternativo. Per un ragazzo questo tipo di pressione rischia di diventare una vera tortura».