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SVIZZERAIn Svizzera la politica è una questione di fede

24.07.24 - 22:31
Gli svizzeri non sono mai stati così atei ma non è così a Palazzo Federale, dove la stragrande maggioranza si dichiara credente.
20 Minuten/Matthias Spicher
Fonte TagesAnzeiger
In Svizzera la politica è una questione di fede
Gli svizzeri non sono mai stati così atei ma non è così a Palazzo Federale, dove la stragrande maggioranza si dichiara credente.

BERNA - Stando ai dati dell'Ust dello scorso gennaio la prima religione in Svizzera è... non averne una. Per la prima volta nella storia della Confederazione, infatti, gli atei avevano "superato" i cattolici con un 34% della popolazione interpellata a professarsi «senza credo», dietro di loro i fedeli del Vaticano (32,1%) e i riformati (20,5%). Un balzo incredibile, anche considerando che nel 1970 solo l'1% si diceva ateo. Un faro di fede, però, resiste. Ed è... Palazzo Federale.

Stando a una ricerca dell'Università di Berna che verrà pubblicata a settembre, ma del quale il TagesAnzeiger ha alcuni dati in anteprima, il 75% dei 246 parlamentari si professa membro di una chiesa (40% cattolica, 31,9% riformata e 3% chiese libere) con uno scollamento netto rispetto alla popolazione. L'ateismo resta una minoranza, per non parlare dell'islam (solo 2 parlamentari) e l'ebraismo (anche qui 2 parlamentari).

Per quanto riguarda le proporzioni tra confessionali e aconfessionali, il Consiglio degli Stati sembra nettamente più conservatore.

«Il motivo è che il Parlamento non è mai stato uno spaccato “in miniatura” della Svizzera, quanto piuttosto un raggruppamento di figure di élite», spiega al quotidiano il responsabile dello studio Adrian Vatter, Si tratta di persone che si distinguono non solo per le loro risorse finanziarie, ma anche per lo stile di vita e il loro ruolo all'interno della comunità. In questo senso, per quanto riguarda la religione, tendono a rispettare le aspettative tradizionali.

Molti di loro, inoltre, sono religiosi non praticanti e, tendenzialmente, sono religiosi solo «sulla carta». In alcuni casi, si tratta di 'sottoscrizioni' puramente economiche, con un versamento di oboli alle rispettive parrocchie e niente di più. Anzi, c'è chi si dice «contento di contribuire alla comunità religiosa del proprio paese» confermando allo stesso tempo di essere «apertamente agnostico».

In generale la fede è una presenza costante all'interno di Palazzo Federale, a partire dalla formula di giuramento dei parlamentari (che può essere religiosa, con il giuramento davanti a Dio, oppure no, con la promessa di osservare la Costituzione) fino ai momenti di raccoglimento durante le sessioni, che si tengono ogni mercoledì e vengono tenuti da officianti cattolici e riformati.

C'è anche un gruppo parlamentare “Cristo e Politica” che vede la partecipazione di 13 consiglieri nazionali che però «non ha alcun peso politico», confermano i membri, «è solo un momento per trovarsi e per condividere valori comuni».

Per quanto riguarda la ridistribuzione delle fedi nei partiti, il Centro resta quasi totalmente cattolico (95%). Poco meno del 90% dei membri del Plr si dice credente. Per quanto riguarda invece l'Udc, la maggioranza assoluta protestante è stata erosa anno dopo anno e ora quasi la metà dei suoi parlamentari è cattolico.

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COMMENTI
 

Eneri 1 mese fa su tio
La religione: oppio dei popoli!

Loll 1 mese fa su tio
Fede per il buon caro dio denaro

Rosso Blu 1 mese fa su tio
È la Credibilità che va scemando in generale perché le .... parole non fanno i fatti e su carta tutti possono essere tutto. Non da ultimo la vera Fede non si misura sulla preghiera o frequenza di partecipazione bensì sulle Azioni che ogni singolo individuo fa realmente. Si sa che in politica è di comodo essere quello che non si è realmente pur di raggiungere i loro scopi.

ElleElle62 1 mese fa su tio
Fede per le cadreghe
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