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SVIZZERAA tutta velocità da Genova a Zurigo per salvare un 13enne. Finisce a processo, assolto

01.08.24 - 08:00
«Nella mia carriera di giudice, non ricordo un motivo migliore per guidare così velocemente», le parole del giudice.
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Fonte NZZ
A tutta velocità da Genova a Zurigo per salvare un 13enne. Finisce a processo, assolto
«Nella mia carriera di giudice, non ricordo un motivo migliore per guidare così velocemente», le parole del giudice.

ZURIGO - Una lunga corsa in ambulanza da Genova a Zurigo - e ritorno - per trasportare un organo di un donatore, vitale per un bimbo sofferente in attesa. Un viaggio a tutta velocità - avvenuto tre giorni dopo l’annuncio del semi confinamento in Svizzera, a causa dell’emergenza epidemiologica del 2020 - che era stato immortalato da alcuni radar autostradali e che era costato all'autista, un genovese di 42 anni, un processo e il rischio, oltre a una multa, di finire in carcere.

La sentenza era attesa entro la fine di luglio e puntuale è arrivata: l'imputato è stato assolto. Il giudice Christoph Benninger, ha infatti dichiarato alla NZZ che sono state soddisfatte tutte le condizioni per un viaggio con le luci blu accese e a velocità sostenuta, ovvero che se si trattasse di un viaggio ufficiale, dettato dall'urgenza, che l'autista guidasse sempre con la necessaria attenzione e che venissero utilizzati i segnali di avvertimento richiesti. «Nella mia carriera di giudice, non ricordo un motivo migliore per guidare così velocemente».

La storia - Nelle prime ore del 19 aprile 2020, un italiano di 42 anni si mette in viaggio per salvare una vita. Arriva da Genova e, oltre che guidatore volontario di ambulanze, nella vita lavora come operaio edile. Quella mattina riceve un incarico urgente: un "codice Rosso", ovvero una questione di vita o di morte. Un ragazzo di 13 anni con disabilità multiple è ricoverato all'ospedale di Genov

Ha bisogno di un rene e potrebbe averne uno. Si trova però a 330 chilometri di distanza, all'ospedale universitario di Zurigo dove i genitori di un bimbo, purtroppo decedto, sono pronti a donare il rene del figlio. Ma essendo scattate le chiusure causa Covid 19 non si riesce a organizzare il trasporto dalla Svizzera. Così scatta la corsa in ambulanza verso il confine svizzero, con le luci blu che lampeggiano e le sirene che suonano. Circa dieci ore dopo il rene proveniente da Zurigo è in sala a operatoria Genova dove viene impiantato nel paziente di 13 anni

Infrazioni - Missione compiuta anche se l'uomo ancora non sa che il suo viaggio in Svizzera avrà delle ripercussioni legali, tra cui una potenziale pena detentiva. Durante il viaggio, l'autista ha fatto scattare diversi autovelox. Cinque le infrazioni e tra queste la più grave - e potenzialmente più pericolosa - quella commessa a Zurigo, dove ha attraversato una zona con limite a 50 chilometri nel centro della città, a 106 km/h.

Processo - La procura di Zurigo ha chiesto una pena detentiva di 16 mesi e una multa di 2.000 franchi svizzeri per l'eccesso di velocità. All'inizio del mese, l'uomo si è presentato davanti al tribunale distrettuale di Zurigo spiegando cosa avrebbe significato per lui una condanna: la rovina. L'uomo guadagna infatti 1200 euro al mese. Quando intraprende i suoi viaggi in ambulanza, deve recuperare le ore di lavoro perse nel fine settimana. Un verdetto di colpevolezza lo colpirebbe quindi duramente dal punto di vista finanziario.

Per il pubblico ministero non ci sarebbe stato alcun motivo per infrangere i limiti di velocità visto che il tempo massimo di trasporto di un rene sarebe di 20 ore. L'avvocato difensore, invece, parla di una situazione straordinaria, non solo a causa della pandemia. Il tredicenne che aveva bisogno del rene era in pessime condizioni. «Il mio assistito ha ipotizzato che l'adolescente sarebbe morto a Genova». Lo stesso imputato ha detto al processo: «La cosa più importante è che il ragazzo sia sopravvissuto».

Criteri - L'assoluzione dell'imputato dipendeva da alcuni elementi della legge svizzera sulla circolazione stradale: l'articolo 100, paragrafo 4, stabilisce che l'autista di un'ambulanza può infrangere le regole del traffico a quattro condizioni: se si tratta di un viaggio ufficiale, se è urgente, se l'autista guida sempre con la necessaria attenzione e se vengono dati i segnali di avvertimento richiesti. L'autista italiano ha fatto tutto questo? Sì, secondo il Tribunale distrettuale di Zurigo.

Assoluzione - l'imputato è stato così assolto da tutte le accuse. Il giudice incaricato, Christoph Benninger, ha dichiarato alla NZZ che sono state soddisfatte tutte le condizioni prescritte. «Nella mia carriera di giudice, non ricordo un motivo migliore per guidare così velocemente». Era chiaro che l'uomo «aveva infranto le regole del traffico e lo aveva ammesso apertamente», dice Benninger. Ma c'era una legittima giustificazione. C'erano prove sufficienti che il viaggio era urgente. Considerando lo stato di salute del ragazzo in questione, era necessario un trapianto rapido. «È ovvio - dice il giudice - una volta che un organo di un donatore è disponibile, c'è semplicemente fretta». L'uomo aveva anche esercitato la necessaria attenzione alla guida: sirene e luci blu lampeggianti per tutto il tempo. Inoltre, in nessuna delle cinque immagini dei radar si vedono persone e quasi nessun altro veicolo.

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