Il presidente della BVKJ: «Regolamenti, controlli e ispezioni, purtroppo vengono costantemente frapposti ostacoli».
BERNA - Il numero preciso è difficile da quantificare. Ma, Marc Sidler, presidente dell’Associazione professionale dei pediatri di base (BVKJ), ha tracciato una stima per certi versi allarmante: sono centinaia, infatti, i pediatri mancanti in Svizzera.
Le difficoltà - In un’intervista, il medico ha sottolineato che, in particolare nelle zone rurali, ce ne sono troppo pochi. Inoltre, è complicato trovare un successore per il proprio studio. La situazione è migliore nelle città grazie alla collaborazione con le strutture ospedaliere psichiatriche.
Tempi di attesa infiniti - A settembre di due anni fa, a causa del massiccio aumento di consultazioni d'emergenza fra i bambini unito a una carenza di personale si era registrato un aumento dei tempi di attesa. Inoltre, si era verificato un incremento dei trasferimenti dei giovanissimi in ospedali più lontani. Pediatria svizzera, associazione di settore, aveva chiesto alla politica d'intervenire. «I posti letto scarseggiano» - avevano inoltre aggiunto in un comunicato.
La richiesta di aiuto - Un altro fattore è legato al desiderio dei giovani colleghi di non lavorare a tempo pieno. In generale, l’associazione spera in un maggiore sostegno da parte dell’Ufficio federale della sanità pubblica. I pediatri lavorano in media quattro giorni alla settimana, mentre le donne tre giorni e la percentuale di donne in pediatria è di due terzi. È quindi necessario un maggior numero di pediatri formati, secondo il presidente dell'associazione.
«Tempo perso» - Uno dei problemi è la burocrazia. «Si ha l'impressione che vengano costantemente frapposti ostacoli, con tutti i regolamenti, i controlli e le ispezioni cui non si riesce a riconoscere alcun valore aggiunto», ha affermato Sidler. «Il tempo speso per queste attività - continua - è tempo perso per i pazienti». La burocrazia è visibile, ad esempio, nei certificati medici. «I datori di lavoro spesso richiedono un certificato in tempi molto brevi», spiega. Gli apprendisti a volte hanno bisogno di un certificato fin dal primo giorno per i congedi per malattia. «A mio parere, si tratta di una tendenza che sta andando nella direzione sbagliata», ha concluso il presidente dei pediatri.