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VALLESE/CANTONEColeottero giapponese, il Canton Vallese: «Cautela al ritorno dal Ticino»

05.08.24 - 19:31
Una nota delle istituzioni vallesane mette in guardia i propri turisti che tornano «dalle zone infestate»
Foto Deposit
Fonte ATS
Coleottero giapponese, il Canton Vallese: «Cautela al ritorno dal Ticino»
Una nota delle istituzioni vallesane mette in guardia i propri turisti che tornano «dalle zone infestate»

SION - Per evitare la proliferazione del coleottero giapponese, il canton Vallese ha invitato la propria popolazione alla prudenza qualora si ritorni da zone infestate dallo scarabeide come il Ticino, il nord Italia e il sud del Sempione. Lo si evince da una nota odierna.

Quella dell'insetto originario dell'estremo est asiatico è una specie invasiva e problematica, che può essere facilmente trasportata a lunga distanza all'interno di veicoli, bagagli e vestiti, avverte l'autorità cantonale, che ricorda come l'Italia settentrionale sia infestata dal coleottero da oramai diversi anni.

«La sua diffusione deve essere fermata o almeno ritardata sul versante meridionale delle Alpi», prosegue la nota. Attraverso la cattura di massa sul lato sud del Sempione, il cantone sta riducendo la portata dell'invasione. Un'infestazione nella valle del Rodano sarebbe «molto difficile da controllare e rappresenterebbe un'ulteriore sfida per l'agricoltura, i giardini privati, i parchi e la biodiversità in generale». Le possibilità di proteggere le colture agricole sensibili da questa specie sono limitate e ancora poco sviluppate.

Per ridurre il rischio di invasione del Vallese, la popolazione è invitata a prestare la massima cautela al ritorno dalle zone infestate, tra le quali appunto il Ticino. «Quando si è in viaggio o ci si ferma in queste regioni non si devono lasciare aperti i finestrini o le porte dei veicoli e all'arrivo si devono controllare gli indumenti e i bagagli in una stanza chiusa. Infine, qualsiasi ritrovamento sospetto deve essere segnalato alla Sezione dell'agricoltura cantonale».

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