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Per il costituzionalista Felix Uhlmann ci sarebbero «ostacoli rilevanti» da superare come stabilire il peso dell'errore sulle votazioni».
BERNA - Un ricorso contro la votazione sulla riforma dell'AVS - e in particolare l'innalzamento dell'età pensionabile delle donne - non è senza speranza, anche se gli ostacoli da superare sono rilevanti.
È l'opinione del costituzionalista zurighese Felix Uhlmann in merito agli errori di calcolo sulla prospettive finanziarie del primo pilastro ammessi oggi, compreso il contrito "mea culpa", dall'amministrazione federale.
Secondo Uhlmann, ha spiegato a Keystone-ATS il giurista, è importante sapere quanto sarà giudicata decisiva per l'esito della votazione la differenza di 4 miliardi di franchi (6%) tra il calcolo vecchio delle spese e quello nuovo. A detta di Uhlmann è difficile fare previsioni, ma un ricorso potrebbe avere anche delle possibilità.
Il Tribunale federale è sempre prudente in questi casi, ma il sì all'aumento dell'età pensionabile delle donne da 64 a 65 anni è stato risicato: 50,5%. Altri fattori potrebbero avere avuto un'influenza sull'esito dello scrutinio.
La corte dovrebbe inoltre tener conto di tutta una serie di altri aspetti, ha sottolineato Uhlmann. «Alla luce di queste nuove cifre, il Consiglio federale avrebbe consigliato lo stesso progetto, indipendentemente dalla situazione finanziaria? Quanti elettori hanno votato tenendo conto di quest'ultimo fattore? Per quante persone è risultato invece decisivo l'argomento della parità di trattamento fra uomini e donne?».
Uhlmann, titolare della cattedra di diritto costituzionale e amministrativo all'Università di Zurigo, giudica «deplorevole» la panne riguardante le prospettive finanziarie dell'AVS. A suo avviso, simili errori erodono la fiducia nelle istituzioni. Trova invece positivo che il Consiglio federale abbia parlato pubblicamente di questo svarione. Per quanto attiene alla credibilità, ha aggiunto, è oltremodo importante riconoscere gli errori commessi e non nasconderli.
