Nel 2023 sono state pronunciate appena 7'946 sentenze, il numero più basso di sempre. Esplodono invece i decreti d'accusa.
ZURIGO - Le decisioni dei tribunali si fanno sempre più rare in Svizzera: mentre nel 2015 si contavano ancora 9'051 sentenze, nel 2023 ne sono state pronunciate appena 7'946, il numero più basso di sempre, malgrado la popolazione sia cresciuta dell'8,2% nello stesso periodo. Lo mostrano nuovi dati dell'Ufficio federale di statistica (UST) rivelati oggi dal SonntagsBlick.
Sempre più gettonati sono per contro i decreti d'accusa (cioè le condanne da parte di un procuratore, che volendo possono essere peraltro impugnate dall'accusato, che in tal caso viene deferito appunto a un tribunale): nel 2023 quasi 95'000 casi sono stati risolti in tal modo, cioè 260 al giorno, sabati e domeniche compresi.
Da tempo gli esperti fanno notare come il fatto che sempre più dossier vengano archiviati con ordinanze penali sommarie comporta rischi significativi. In dichiarazioni al domenicale Marc Thommen, professore di diritto penale all'università di Zurigo, sottolinea come i procuratori abbiano in tal modo un potere enorme, in quanto possono imporre sentenze in modo autonomo senza controllo giudiziario.
Tre quarti di tutte le persone condannate l'anno scorso a una pena detentiva lo sono state per decreto d'accusa. In molti casi lo strumento in questione viene inoltre imposto senza ascoltare l'imputato. Solo una piccola parte dei decreti d'accusa viene impugnato.