Come si distingue da un cane (o uno sciacallo), se si può tenere la carcassa e perché non si devono mai e poi mai postare le foto sul web.
COIRA - Dieci corsi di formazione per oltre 5'500 cacciatori che a settembre avranno il permesso di cacciare i lupi, appoggiando così i guardiacaccia cantonali, per regolarne la popolazione. Il primo di questi incontri formativi, scrive la NZZ si è tenuto questo lunedì sera ala Bündner Arena di Cazis (GR).
Sessanta minuti di corso che, al suo termine, permetterà di otterrà l'agognato timbro sulla patente di caccia. Grazie al sigillo sarà possibile imbracciare il proprio fucile per sparare al predatore durante le battute di caccia in altura.
A decidere quali (e quante) saranno le prede dei venatori spetterà al Cantone, solitamente però si tende ad abbattere i giovani lupi: «Per questo è importante saperli distinguere da altri animali simili. Per esempio dei cani o (seppur rari, ndr.) degli sciacalli dorati», spiega il relatore della serata, ovvero il responsabile della sezione Grandi predatori del canton Grigioni Arno Puorger, «per capirlo basta guardare le orecchie, quelle del cane sono più appuntite, lo sciacallo invece è più minuto, sembra più una volpe».
Per identificare i lupacchiotti, che verosimilmente al momento dell'abbattimento programmato che si terrà fra novembre e dicembre avranno già quasi un anno di vita, «si può basarsi sia sulla loro pelliccia scura, sia sul loro movimento in branco», continua Puorger. Una comunicazione a riguardo dovrebbe arrivare proprio questo giovedì da Coira.
Per il resto valgono le medesime regole cantonali per la normale caccia d'altura: nessun colpo oltre i 200 metri e nessuna battuta notturna. Se si ferisce, ma non si uccide, un lupo allora bisogna avvertire il guardiacaccia che arriverà in loco con i cani da caccia.
E quando viene abbattuto? Sempre chiamare il guardiacaccia che arriverà in loco e prenderà in consegna la carcassa. Nei Grigioni, a differenza del Vallese, questa non viene lasciata al cacciatore: «Da noi non si va a caccia per portarsi a casa dei trofei», specifica il responsabile. I lupi vanno abbattuti entro il perimetro concesso, altrimenti si rischia la sanzione (e salata) perché - anche se s'ha da abbattere - resta una specie protetta.
Altra regola tassativa: niente selfie, né post social: «Se avete la fortuna di uccidere un lupo, ve lo chiediamo per favore, evitate di pubblicare o condividere le foto anche su Whatsapp, basta un attimo che uno scatto si trasformi in una valanga di odio sul web e non solo», spiega Fabio Luzio dell'Associazone dei cacciatori grigionesi, «in un attimo si saprà il nome di chi lo ha abbattuto, e sono sicuro che chi è contrario alla caccia abbia già la sua letterina bella prestampata».
Per questo motivo, la lista dei cacciatori che hanno ottenuto la patente non verrà resa pubblica dalle autorità.