L'autorità cantonale l'aveva bloccata nonostante una perizia confermasse l'incapacità a lavora. Il Tribunale federale ribalta la decisione.
LOSANNA - Il Tribunale federale (TF) ha annullato la decisione dell'Ufficio argoviese dell'assicurazione invalidità di sopprimere la rendita di una donna afflitta da una forma molto forte di emicrania cronica. L'autorità cantonale aveva stimato che la rendita era stata concessa a torto nel 1999.
L'Ufficio AI di Soletta, primo titolare del dossier, aveva accordato una rendita completa nel gennaio 1999 alla donna allora 36enne. Si era basato sui rapporti di uno psichiatra, un neurologo e un medico generalista per concludere l'incapacità di lavoro completa. La decisione è stata poi confermata nelle procedure di revisione.
Nel 2017 l'ufficio argoviese, riprendendo il dossier, ha ridotto la rendita al 50%. Nel 2023 l'ha poi soppressa dopo aver rivalutato il tasso di invalidità. Il Tribunale cantonale delle assicurazioni ha poi confermato la decisione, ma per altri motivi: nel 1999 solo lo psichiatra si era espresso in modo esplicito sull'incapacità di lavoro.
Cefalea a grappolo - Nella sentenza pubblicata oggi, il TF ha annullato la decisione argoviese e ristabilito la rendita al 50%. Al giorno d'oggi la decisione del 1999 basata sull'opinione dei tre medici può apparire anomala, ma si trattava della prassi dell'epoca.
I tre esperti hanno parlato di cefalea a grappolo, una delle forme più violente di mal di testa. Il neurologo aveva precisato che le crisi si presentano più volte al giorno e possono durare ore. I trattamenti somministrati si sono rivelati inefficaci oppure non venivano tollerati. In queste condizioni, l'AI solettese ha concluso a giusta ragione l'incapacità al lavoro.
La ricorrente non può però recuperare le rendita completa, poiché avrebbe dovuto agire immediatamente dopo la decisione del 2017, spiega la corte di Losanna.